Usa
12:03 pm, 8 Gennaio 21 calendario

Trump cede e riconosce il nuovo governo Biden

Di: Redazione Metronews
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Mentre la sua amministrazione si sta sgretolando con 14 giorni di anticipo in un susseguirsi si dimissioni e prese di distanza, Donald Trump dopo 24 ore di silenzio, abbandona il fortino e all’indomani dall’assalto al Congresso, e dopo due mesi di guerre legali per ribaltare il risultato elettorale, concede per la prima volta la vittoria dell’avversario Biden anche se insiste che continuerà la sua battaglia contro le elezioni truccate. «Il Congresso ha certificato i risultati. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. La mia attenzione è volta ora ad assicurare una transizione del potere morbida, senza scosse e ordinata. Il momento impone guarigione e riappacificazione», dichiara Trump in un video messaggio su Twitter, che il social network pubblica a differenza di altri del presidente che aveva oscurato, come Facebook, perché diffondevano notizie false. Mentre due giorni fa aveva chiamato gli assilatori di Capitol Hill patrioti, dicendo loro «we love you» e definendoli «speciali», ora si dice «oltraggiato, come tutti gli americani» per la violenza dei manifestanti. «Non rappresentano l’America. America è e deve restare una nazione di legge e ordine”. Il presidente accusa i rivoltosi di aver “deturpato” il luogo della democrazia americana, avvertendo che «coloro che hanno infranto la legge pagheranno». Aggiunge di aver immediatamente dispiegato la Guardia Nazionale per bloccare l’attacco al Congresso. Fonti interne all’amministrazione hanno invece rivelato che, di fronte alle esitazioni di Trump, è stato il vice presidente Mike Pence a prendere in mano la situazione e inviare le truppe.
Un ravvedimento tardivo, dovuto probabilmente alle pressioni dei pochi rimasti nel suo entourage e dei suoi legali sui rischi molto concreti di incriminazione per aver istigato i disordini. Proprio alla sua retorica incendiaria attribuisce una responsabilità in quello che è accaduto la ministra dell’Istruzione americana, Betsy DeVos, che ha presentato la lettera di dimissioni al presidente Trump.  arrivata dopo quella della segretaria ai Trasporti Elaine Chaol. Sono otto, in totale, i membri dell’amministrazione che hanno rassegnato le dimissioni dopo l’attacco al Congresso. 
Resta sullo sfondo il fantasma dell’empeachment, chiesto da una parte dei dem, o della possibile destituzione del presidente uscente utilizzando il 25mo emendamento, che prevede il passaggio dei poteri al vice presidente (Mike Pence) in caso di incapacità del capo della Casa Bianca ad esercitare le proprie funzioni, ipotizzato sia dai democratici che dal rappresentante repubblicano Adam Kinzinger. Anche se è probabile che si arrivi all’insediamento di Biden, il 20 gennaio, senza scelte traumatiche. 
Intanto il bilancio dei disordini si aggrava, con un agente della Capitol Police morto in seguito alle ferite riportate negli scontri di mercoledì, Brian D. Sicknick. Ha dato le dimissioni il  capo della polizia del Congresso, Steven Sund. Dimissioni anche per i sergeants-at-arms di Camera e Senato, Paul Irving e Michael Stenger. 
 
 
 

8 Gennaio 2021
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