Maurizio Guandalini
5:03 am, 11 Dicembre 20 calendario

Quel mito tra chi non l’ha mai visto giocare

Di: Maurizio Guandalini
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Ricordare Paolo Rossi. Si deve. Oltre i coccodrilli di circostanza post mortem.  Ai giovani che ignorano la conoscenza del Pablito nazionale, eroe del Mundial 1982, diamo alcune dritte necessarie per capire. L’uomo. L’altra faccia. Senza contatto con la sregolatezza di Maradona. Mito tra  giovanissimi che non l’hanno mai visto giocare.

Rossi, il cognome più d’uso comune. Quello segnato sulle schede elettorali per insegnare come votare o nei tutorial incasellato in qualche modulo a mo’ d’esempio. Il Rossi nostro, Paolino, era unico. Di razza. Modesto. Il riscatto di un uomo. Dato per finito dopo lo scandalo scommesse nel calcio. Era rinato. Trascinando l’Italia alla conquista del terzo titolo mondiale. Nella Nazionale migliore di sempre. Distillato della sapienza testarda dell’allenatore friulano, il Vecjo Bearzot, che lo cerca e lo vuole a ogni costo. Contro la critica. E l’opinione pubblica.

L’arrugginito Pablito, appellativo che si portava dietro dalle magnifiche gesta nel Mondiale del 1978, quando giovanissimo fu lanciato in campo insieme a Cabrini, è il re dell’opportunismo. Si sblocca con l’Argentina, segna tre pappine al Brasile, corre con la Polonia e i fuochi d’artificio finali contro la Germania. Dalle stalle alle stelle. Nella liturgia parabolica del zoppicante senso etico-morale nostrano diventa  eroe nazionale. E noi c’eravamo per le strade a sbandierare su una scassata 850 bianca. Coupé. Malgrado il calcio non fosse la prima pietanza sul tavolo di giornata. In quei giorni la passione diventò matura.

Lasciando al campetto dietro casa le  prodezze tra amici che mi portarono a esultare alla Tardelli, braccia al cielo, per un gol realizzato alla mia squadra. Allora come oggi c’era occorrenza di uscire da un incubo. Gli anni di piombo.  L’ansia delle famiglie rinchiuse in casa presto. Iniziarono con Rossi goleador gli anni Ottanta della spensieratezza, quello che fu ironicamente definito l’edonismo reaganiano. Orgogliosi di aver vissuto un’esperienza unica.
MAURIZIO GUANDALINI

11 Dicembre 2020 ( modificato il 10 Settembre 2021 | 14:21 )
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