Serial killer
7:23 pm, 2 Dicembre 20 calendario

Confessa 93 omicidi e disegna le vittime

Di: Redazione Metronews
condividi

Ha una vena artistica, Samuel Little. Un lato accattivante di quello che è probabilmente il serial killer più feroce della storia. Little ci tiene al suo primato: 93 vittime nell’arco di 30 anni. Se non si decideva a racciontarlo lui nessuno ne avrebbe mai saputo nulla.   Quando nel maggio 2018 Little, 80 anni, detenuto in un carcere della California, disse che aveva una storia da raccontare, gli agenti dell’Fbi non pensavano che avrebbe parlato per 700 ore e confessato 93 omicidi. Molti di questi casi erano stati archiviati come overdose o morte accidentale. Alcuni corpi non sono mai stati trovati. Ma il racconto è ritenuto “credibile”. Dotato di una memoria straordinaria e di un certo talento artistico, ha accompagnato i suoi racconti disegnando a colori i volti delle vittime, tutte donne, tutte strangolate. Di qualcuna ha anche disegnato gli orecchini indossati il giorno in cui le uccise. «Con l’entusiasmo di un anziano che ricorda le sue imprese», come ha scritto il Washington Post, il serial killer ha fornito dettagli risultati decisivi per identificare almeno una cinquantina di vittime. Di un delitto ricordava la nevicata, di una vittima ha indicato con precisione eta’ e altezza, di altre persino il peso, in un caso del ’78 ha parlato di una Cadillac El Dorado. Non sempre i ricordi sono chiari, ma in gran parte sì. Da due anni le polizie di almeno una trentina di Stati, dalla Florida all’Ohio, dall’Arkansas alla California, stanno riaprendo casi che erano stati archiviati per mancanza di tracce. Il primo delitto risale al 1970, in Florida: la vittima fu una donna di 33 anni, madre di due figli, anoressica e alcolizzata, conosciuta da Little in un bar. L’ultimo nel 2005 a Tupelo, in Mississippi. 68 omicidi hanno riguardato donne afroamericane. Tre vittime erano ispaniche, una era nativa. Il “segreto” per non farsi mai beccare dalla polizia, ha raccontato, è  stato prendere di mira persone dimenticabili, messe ai margini dalla società, la cui scomparsa non sarebbe mai stata reclamata da qualcuno.   Un’ossessione, quella di strangolare le donne, che Little ha raccontato di aver avuto fin da bambino, da quando, nato in Georgia da una famiglia afroamericana, era stato abbandonato dalla madre. Da ragazzo era finito presto nei guai per una serie di reati, dal furto alla rapina all’aggressione. In quarant’anni, l’arco nel quale Little ha compiuto gli omicidi, è riuscito a mettere a segno i delitti nel periodo in cui usciva dal carcere dopo aver scontato una condanna.  Se si è deciso a raccontare è stato grazie a un detective, David Denmark, che si è intestardito nel trovare l’autore di una serie di omicidi irrisolti commessi in Florida. Due anni fa, l’anziano detenuto ha deciso di raccontare tutto, a patto che non venisse condannato a morte. Da quel momento in decine di stazioni di polizia e di ranger hanno riaperto vecchi fascicoli.

2 Dicembre 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA