Maurizio Guandalini
5:02 am, 17 Settembre 20 calendario

Quel piano mi ricorda le promesse elettorali

Di: Redazione Metronews
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Scrivo queste righe con un forte mal di testa. Sopraggiunto, violento e tenace, durante la lettura delle 72 pagine del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Praticamente le linee guida di come saranno spesi i 217 miliardi del Recovery Fund. Ieri, nel nostro taccuino quotidiano su Metro, sostenevamo il ritardo del Governo nel definire uno straccio di progetto per usare al meglio il gruzzolo di Bruxelles. Confermiamo la vaghezza. Mi ricordano i programmi elettorali di una volta. Dove c’era dentro lo scibile umano. Che per metterlo in piedi sarebbero serviti cent’anni buoni. E banale nella sostanza, perché stare sulle generali porta a una consensuale condivisione di pensieri che nessuno mai oserebbe contrastare.
Alle pagine 6 e 7, leggiamo al punto due “un paese con infrastrutture sicure ed efficienti”, fischia e chi vuole il contrario? Al punto tre “un paese più verde e sostenibile”, a me basterebbe che l’ecobonus del 110%  fosse qualcosa di umanamente utilizzabile senza dover consultare il commercialista, l’ingegnere, l’avvocato e la banca. Tutti lautamente compensati per la vista su un mare di scartoffie e di articoli di legge che l’Agenzia delle Entrate ha abbondantemente infarcito. Ma il top da brividino si ha immergendo la crapa nella lettura della missione prima: la digitalizzazione. Parola alla stregua di resilienza, strausata ovunque, in ogni salsa che bastava attingere dal suo sinonimo, più comprensibile, reazione. Digitalizzazione fa pendant con innovazione e quindi fibra ottica, ovunque. Per far che? Alla cassa del supermercato capita sempre più di frequente che quello prima di noi paga con il bancomat e la linea s’interrompe. E che dire delle connessioni dei telefonini e dei pc. Se scartabellate qualche comunità facebook vedrete uno sfrugugliare di lamentele contro le varie compagnie che hanno la manina corta quando si tratta di spendere per i ripetitori di segnale. Perché la soluzione a banali mancanze è sempre qualcosa di più nuovo, potente e costoso?
MAURIZIO GUANDALINI

17 Settembre 2020
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