Fisco
8:58 pm, 16 Giugno 20 calendario

Il Governo prepara un piano “cashless”

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Il tempo sta per scadere e c’è il rischio di una “tempesta perfetta” che, tra aumento dei costi e crollo dei consumi, potrebbe far chiudere 270 mila imprese con la perdita di oltre un milione di posti lavoro». Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dopo l’incontro con il Governo agli Stati generali: «Queste giornate – ha aggiunto – si devono tradurre rapidamente in risultati concreti». Stessa linea che oggi ribadirà il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: «Mi aspettavo dal Governo un piano dettagliato con un calendario e obiettivi specifici».
«Non basta aprire»
«Abbiamo scelto di iniziare dai rappresentanti del commercio, dell’artigianato, della piccola e media impresa, del terziario e della distribuzione: sono tutti settori che stanno soffrendo particolarmente gli effetti di questa emergenza», ha spiegato il premier Giuseppe Conte nella sua relazione introduttiva. Facendo riferimento a «variazioni negative che difficilmente abbiamo sperimentato, non negli ultimi anni, ma negli ultimi decenni» e invitando ad «alimentare la fiducia per far ripartire i consumi» perchè «aprire non basta per risolvere i problemi».
Transizione gentile
Nel faccia a faccia con i commercianti Conte ha rilanciato la partita dei pagamenti digitali. Nel “piano specifico di Recovery italiano” che «presenteremo a settembre all’Europa dovremo selezionare investimenti specifici» e «c’è la possibilità di evitare aggravi per i commercianti per quanto riguarda i pagamenti digitali, abbiamo la possibilità di chiedere investimenti per la strumentazione, per favorire una transizione dolce e gentile. Non vogliamo penalizzare nessuno, piuttosto dare incentivi ai pagamenti digitali». E alla pressante richiesta di riduzione della pressione fiscale, Conte assicura che le risorse Ue potranno servire anche per la riforma di «un fisco non equo e inefficiente». Secondo le previsioni del Def quest’anno la pressione fiscale scenderà dal 41,9 per cento del 2019 al 41,8, per poi scendere al 41,4 per cento nel 2021.
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16 Giugno 2020
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