Sanremo, la polemica non arresta la musica
SANREMO In una città più che blindata si prepara il varo della 70esima edizione del Festival di Sanremo, da domani sera con tanto di diretta su Rai1 e Rai Radio2 pronta ad accogliere il meglio della gara. E non solo. Perché arriva, un po’ come accade a Milano per la prima scaligera, la versione “Sanremo diffuso” che si chiama “Tra palco e città”: «un lungo red carpet che permetterà di avvicinare artisti e pubblico collegando il Teatro Ariston con piazza Colombo», spiega il presidente Rai Pubblicità, Antonio Marano.
Ma la FIMI è già sul piede di guerra. Comincia così l’ennesimo botta e risposta.
«Trovarsi un palco con uno sponsor in evidenza senza alcun preavviso ma solo per il beneficio dei conti Rai non è una scelta che condividiamo – afferma il ceo della Fimi, Enzo Mazza – Avevamo trovato un accordo con la Rai sugli artisti in gara e ora ci troviamo di fronte ad una scelta obbligata per gli ospiti. Non è un modo di procedere che condividiamo».
Immediata la risposta di Marano: «Il palco è brandizzato non nella logica dell’artista, ma dell’evento. Del resto, non dimentichiamo altri grandi manifestazioni musicali sponsorizzate, ad esempio, da Wind o Coca Cola. Sanremo vive grazie ai contributi pubblicitari e gli artisti godono della visibilità che dà loro il festival. Mi sembra francamente una polemica sterile: quando le esibizioni andranno in onda, si capirà che non c’è alcuna enfatizzazione del marchio».
Per proseguire con le polemiche, Amadeus risponde alle tante domande sui passi avanti o indietro (mal) compiuti nelle sue precedenti dichiarazioni.
«Le polemiche fanno parte del festival – dice – ma quando hai la coscienza a posto non ti possono ferire o colpire. Vado avanti per la mia strada. Avverto la responsabilità di questa 70esima edizione: ho voluto che fosse un intreccio di emozioni che appartengono al passato, alla storia dei suoi 69 anni, e al presente, sperando che possa diventare una scommessa per il futuro». Il tutto “condito” da una buona dose di improvvisazione, assicura il conduttore e direttore artistico.
A proposito di improvvisazione, il vero mattatore è ancora una volta Fiorello che fa incursione in sala stampa, difende a spada tratta Amadeus e butta lì un «Ho invitato alla cresima di mia figlia Junior Cally» e «Vorrei cantare con Tiziano Ferro “Finalmente tu” che compie 25 anni, ma lui ancora non lo sa».
Scherzi a parte, riecco come ogni anno il “capitolo compensi”. La questione la tira fuori il Codacons. E il direttore di Rai Uno, Stefano Coletta, ha la risposta pronta. «Mi occupo anche di conti economici, ma credo che sia rispettoso non violare la privacy degli artisti: posso dire che siamo nel perimetro delle ultime edizioni del festival e ci auguriamo di andare a consuntivo con una quota di risparmio. Pur essendo arrivato da quindici giorni, ho cercato con il vicedirettore Fasulo e l’ufficio Risorse di procedere con razionalità nell’assegnazione dei compensi». Amen.
Infine, la prima serata. Sul palco sfileranno, riogorosamente in ordine alfabetico, Achille Lauro, Anastasio, Bugo e Morgan, Diodato, Elodie, Irene Grandi, Raphael Gualazzi, Marco Masini, Rita Pavone, Riki, Le Vibrazioni e Alberto Urso.
Per le Nuove Proposte invece toccherà a Eugenio in Via di Gioia, Fadi, Leo Gassmann e Tecla Insolia.
Gli altri dodici big e le quattro nuove proposte saliranno sul palco mercoledì sera.
E che musica sia.
PATRIZIA PERTUSO
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