RJF, il jazz oltrepassa qualsiasi confine
ROMA «Possiamo comprendere il concetto di confine solo se accettiamo anche la necessità del suo attraversamento». È questo il messaggio della 43esima edizione del “Roma Jazz Festival”, storica rassegna romana, in programma dal primo novembre al primo dicembre fra il Parco della Musica, il Monk, la Casa del Jazz e l’Alcazar.
“No borders. Migrations and Integration” è il tema portante della manifestazione, caratterizzata quest’anno da un programma che vuole indagare la musica jazz, nelle sue ampie articolazioni geografiche e stilistiche, che riflettono un’irresistibile spinta a combattere vecchie e nuove forme di esclusione.
A inaugurare il festival saranno, il primo novembre, due concerti: quello al Parco della Musica dei Radiodervish, che da vent’anni rappresentano le diverse anime musicali del Mediterraneo, e quello al Monk dei Kokoroko, gruppo di punta della nuova scena jazz britannica.
Sabato 2 novembre, invece, sarà la volta della cantante afroamericana Dianne Reeves e poi, sempre all’Auditorium di Antonio Sanchez, Archie Shepp Quartet, Dave Holland, Abdullah Ibrahim, Ralph Towner e il trio Fresu/Galliano/Lundgren.
Il 29 novembre al Parco della Musica arriverà Carmen Souza con “The silver messengers”.
Fra il Monk, l’Alcazar e la Casa del Jazz durante questo mese in musica suoneranno, fra gli altri, Big Fat Orchestra, Cory Wong, Donny McCaslin e Federica Michisanti. Info: 0669345132
STEFANO MILIONI
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