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5:11 pm, 26 Settembre 19 calendario

ContestEco, premio Metro: ecco i vincitori 2019

Di: Redazione Metronews
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Si sono svolte le premiazioni di Contesteco – Premio Metro News 2019. Ecco chi sono i vincitori, per ogni categoria.
Categoria “Appassionati”
Primo posto: Centro Diurno Riabilitativo “La fabbrica dei Sogni”- Lunatica
Il Centro Diurno Riabilitativo “La Fabbrica Dei Sogni” crea un’opera dal titolo: “Lunatica”. Per la realizzazione della lampada hanno recuperato, scartavetrato e trattato a cera un ramo dalla potatura stagionale degli alberi circostanti la sede del centro diurno. Il paralume, che vuole richiamare la texture lunare è realizzato in cartapesta e dipinto con colori acrilici. Ispirandosi al concept DALLA TERRA ALLA LUNA hanno voluto rappresentare simbolicamente la terra con il ramo e la luna con una lampada che ci illumina. L’opera nasce da un lavoro di collaborazione tra utenti: Daniela, Patrick e Pierluigi coordinati da un maestro d’arte. Il lavoro si è svolto nell’arco di un paio di mesi partendo da una bozza su carta, dalla valutazione del materiale a disposizione fino ad arrivare alla realizzazione. Le dimensioni dell’opera sono altezza 1,70 cm e larghezza 50 cm.
Secondo posto: Ri-ciclabile di Anna e Vale – Lune storte
Ri-ciclabile di Anna e Vale ha creato una collana dal titolo: “Lune storte”. La ripetizione dell’elemento luna in dimensioni diverse richiama le fasi lunari e il loro avvicendarsi così metodico ma foriero sempre di grandi cambiamenti. Per la sua realizzazione hanno utilizzato eco – pelle di struzzo di colore bianco e dalla forma circolare per richiamare la rotondità della luna ed il suo colore. Le misure sono circa 15 cm di larghezza per 5 cm di altezza più la lunghezza del filo.
Terzo posto: Stefano Azzena – We have faith
Stefano Azzena crea un’opera dal titolo: “We have faith”. Il tema dalla terra alla luna affrontato dall’autore si evince dalle sagome presenti create con la carta e messe ad arte a simboleggiare lo sbarco e la patria potestà dell’evento da parte degli Stati Uniti d’America simboleggiati dalla bandiera americana presente. Il titolo “We have faith” è una provocazione o una speranza? E’ un quadro interamente realizzato con scarti di riviste, cartelloni pubblicitari e materiali vari. Le dimensioni dell’opera sono larghezza 50 cm; altezza 70 cm.
Categoria “Professionisti”
Primo posto: Alessandro Ciafardini – Apollo 11 moon cart
Alessandro Ciafardini ha creato un’opera dal titolo “Apollo 11 moon cart”, una poltrona realizzata con un vecchio carrello del supermercato. Nell’immaginario comune, quel 20 luglio di 50 anni fa, sulla Luna ci sono le orme lasciate da Neil Armstrong. Alcuni credono che sia stata tutta una montatura e l’artista ha pensato di creare un mezzo di locomozione lunare che eliminasse l’orma, utilizzando un carrello della spesa, con l’idea di giocare sul concetto grande illusione = grande distribuzione. I materiali utilizzati sono la gommapiuma per l’imbottitura e il rivestimento in similpelle. Le misure sono 90 per 60 per 80 cm.
Secondo posto: Diego Marinelli – Lampiglia
Diego Marinelli ha creato un’opera dal titolo “Lampiglia”, una lampada da tavolo realizzata interamente con materiali di riciclo. Nasce da una rielaborazione della struttura della torre di lancio del Saturno V il famoso razzo che portò l’apollo 11 in orbita per poi proseguire il viaggio verso la Luna. La base è costituita da un freno a disco usato di auto, la struttura portante è realizzata con un tubo idraulico ed infine il corpo luce è formato da una bottiglia sezionata alla base ed orientabile. La lampada dal forte carattere, sa essere sempre unica grazie ai componenti di cui è composta. Dimensioni: altezza 40 cm, larghezza 25 cm e profondità 25 cm.
Terzo posto: Rocco Lancia – Diana Efeso
Rinvenuta a Tivoli nella Villa Adriana, è una copia di epoca adrianea della statua di culto venerata nel santuario di Efeso. La sua postura rigida testimonia l’arcaicità dell’iconografia. Dea della natura. Il petto è caratterizzato da quattro file di mammelle (a volte interpretati come scroti di toro) simbolo di fertilità, mentre il pettorale racchiuso da una ghirlanda. Tipico della dea è anche il nimbo circolare intorno alla testa ed il copricapo a kalathos, qui a forma di torre o di mura cittadine. Fin dal XV secolo a.C. a Creta veniva venerata una dea protettrice dei boschi e delle montagne; ugualmente, a Efeso, fu a lungo praticato il culto di una similare divinità i cui connotati conducono però alla dea frigia Cibele e, contestualmente, alla dea che in tutto il bacino dell’Egeo rappresentava la Madre Terra, vale a dire Rea. Facile comprendere, quindi, come – in base alle diverse epoche e civiltà – siano possibili diverse interpretazioni di una medesima divinità. Ed in questo contesto è possibile vedere anche una associazione della figura di Diana con quella della divinità lunare Selene. In molti riti dei romani, inoltre, Diana viene venerata come divinità trina, punto di congiunzione della Terra e della Luna per personificare il Cielo (in contrasto a Ecate cui era riservato il Regno dei Morti).
Premio Rinnovabili.it alla startup più innovativa
Hurba – Camillo, il fondatore e creatore di HURBA, si trovava all’Università di Pechino per un anno di specializzazione di lingua cinese. Durante la sua permanenza in Cina è rimasto affascinato dalla qualità degli scooter elettrici, utilizzati dalla stragrande maggioranza dei cinesi da più di 20 anni. Camillo ha ideato personalmente lo scooter nella sua camera da letto dell’Università ed è andato alla ricerca della fabbrica che potesse realizzarlo con le specifiche tecniche e il design da lui studiati. Ha visitato personalmente diverse fabbriche cinesi, scartando quelle che non rispondevano ai suoi requisiti. La ricerca è durata mesi, girando in lungo e in largo per la Cina finché non ha trovato il produttore giusto. Il primo prototipo di HURBA è stato consegnato nel campus dell’Università di Pechino. Il collaudo è avvenuto nei dintorni del parco dell’Università e nel quartiere universitario di Haidian. Sono stati necessari più prototipi prima di raggiungere il risultato finale; Camillo ha perseverato, fino ad ottenere un mezzo qualitativamente adatto agli italiani. www.hurbascooter.com
 
Premio Speciale
Millepiani Coworking – Millepiani è una struttura che prima di tutto protegge i lavoratori e le microimprese dal mercato, collocandole in un’ecosistema collaborativo. Questo non è diretto da nessuno, funziona perché sono i membri che lo costituiscono che lo fanno funzionare, perché è un patrimonio collettivo che risponde a dei bisogni oggettivi, è un Bene Comune. Le microimprese, le start up, i free lance attivi a Millepiani, trovano consulenze, fornitori, clienti, relazioni, formazione, partner… questi processi di contaminazione reciproca ridefiniscono la struttura delle imprese, sfumando il confine tra il mio e il tuo, il sé e l’altro. Una trama di relazioni, di scambi, di collaborazioni che costituiscono l’ecosistema: in definitiva è quest’ultimo l’impresa vera e propria, l’unica in grado di sopravvivere proprio perché non appartiene a nessuno. La proprietà privata non è solo un furto, ma un deterrente allo sviluppo e alla crescita delle comunità produttive. www.millepiani.eu

26 Settembre 2019
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