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12:00 pm, 28 Febbraio 18 calendario

Il primo jeans invecchiato con la paglia

Di: Redazione Metronews
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La fertile terra del sud-Italia tutta da degustare, indossare, amare. Perché nel cuore dell’Irpinia da uno storico birrificio di famiglia col cuore verde sta nascendo anche il primo jeans al mondo impagliato. E ovviamente molto sostenibile.
Siamo Monteverde, realtà di quasi ottocento anime nella comunità montana dell’Alta Irpinia, a due passi dal lago San Pietro. Il paese domina la valle dell’Osento e delimita il confine con la Basilicata.  Ed è immerso nel bosco Zampaglione, altro tesoro naturalistico.
«È un posto meraviglioso. Qui con la mia famiglia abbiamo sempre vissuto e abbiamo deciso di restare, accettando una sfida importante. Perché non ci sono più uffici postali, banche o servizi. E per lavorare serve coraggio e amore», racconta Vito Pagnotta, 37enne nato a Melfi, nel potentino, ma da sempre immerso nelle campagne irpine, una laurea in scienze e tecnologie all’Università di Agraria del Molise e una specializzazione al CERB, centro di eccellenza dell’università di Perugia per la ricerca sulla birra.
L’azienda cerealicola di famiglia, giunta alla terza generazione, produce birra artigianale. Si chiama Serrocroce e il nome arriva dal colle più alto da cui è possibile osservare tutti i campi di grano. «Siamo da sempre attenti alla sostenibilità: produciamo senza additivi chimici, usiamo energie rinnovabili e fotovoltaico, riutilizziamo l’acqua, diamo agli animali gli scarti della produzione di orzo in un ciclo virtuoso. Insomma rispettiamo il nostro territorio», precisa Vito. Nell’impresa lavora con la sua fidanzata, il papà e due dipendenti. E produce anche le spezie, importanti per la birra. Tra queste c’è il coriandolo.
«Abbiamo in tutto trenta ettari in rotazione. Valorizziamo il raccolto dell’azienda con una produzione di valore intorno ai 250 quintali di grano, tutti con una conversione biologica, senza nessun trattamento per le piante». La birra viene poi esportata all’estero anche con un e-commerce navigabile su Serrocroce.it. Tra i Paesi nei quali Vito e famiglia fanno approdare le birre artigianali c’è il Giappone. «Abbiamo un filodiretto con questo mercato. Addirittura in produzione apponiamo le etichette in lingua giapponese».
Ma la birra di Vito non è solo da gustare. Si potrebbe dire che è anche da indossare. È questa l’intuizione di Vito, realizzata con l’amico sarto Salvatore Caruso. «Operiamo sempre in un’ottica eco-sostenibile. Siamo partiti dal jeans, che è un prodotto molto inquinante. Abitualmente la sua lavorazione e produzione necessita di tantissima acqua, almeno centocinquanta litri». 
Il capo di abbigliamento, già realizzato come prototipo, sarà presto in commercio. Il tessuto è made in Italy, fatto con un telaio antico giapponese a pedali che consente di fare il cimosato, una tecnica di alto livello qualitativo. «La paglia è l’elemento fondamentale di questo nostro jeans. Di fatto le balle di paglia lo caratterizzano perché il jeans è consumato in alcuni punti particolari in una logica di paglia pressata».
Nasce così il primo jeans al mondo invecchiato nella paglia. Un prodotto alla moda e totalmente green, realizzato senza spreco di acqua e senza lavaggi. Un prodotto rivoluzionario e che ha vinto anche l’Oscar Green di Coldiretti nella categoria “Wegreen”. Insomma, l’artigianalità dalla birra si ritrova nel tessuto. E così dalle monocolture di cereali per la birra Vito tenta il salto nella moda. Portando sempre nel suo cuore l’amore per la propria terra natale.
Giampaolo Colletti
@gpcolletti
 
 

28 Febbraio 2018
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