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8:30 pm, 24 Gennaio 17 calendario

Le biologhe della startup degli scarti

Di: Redazione Metronews
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Dalla Puglia alla Svezia, andata e ritorno. Perché dopo sei mesi nel nord-Europa quattro giovani laureate in biologia all’Università di Bari sono tornate nella loro terra natale per fare startup. L’idea di impresa ha un cuore talmente verde che valorizza gli scarti agro-alimentari con un processo innovativo. E per farlo le biologhe startupper sono partite dall’industria casearia pugliese. “Abbiamo deciso di lavorare il siero di latte, che va necessariamente smaltito – e purtroppo talvolta accade illegalmente – ed è classificato come rifiuto speciale. Il siero nell’ambiente ha un impatto altissimo, ma per noi può dare vita a nuovi prodotti che servono per l’alimentazione o per la cosmesi”, afferma Rosita Pavone, che ha aperto Bioinnotech con Erika Andriola, Maria Pisano, Antonella Carbone.
In realtà per queste under 30 galeotta è stata la Svezia. “Abbiamo vissuto per sei mesi a Göteborg, studiando alla Chalmers University of Technology. Ci siamo conosciute durante il tirocinio per un progetto di ricerca, lavorando nel dipartimento di biotecnologie industriali e facendo biocarburanti da biomasse rinnovabili”, ricorda Rosita. Per loro nel futuro ci sono ancora tanta ricerca, passione e un sogno nel cassetto: “Oggi siamo al lavoro nei laboratori universitari baresi del dipartimento di bioscienze, ma l’idea è di aprire una bio-raffineria da fonti rinnovabili”.
GIAMPAOLO COLLETTI
@gpcolletti

24 Gennaio 2017
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