Moda autunno inverno 2014/15
8:53 pm, 9 Novembre 14 calendario

Un oversize contro il freddo

Di: Redazione Metronews
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MODA Ormai ci siamo. Il freddo è arrivato. Messi quindi da parte spolverini e giacche leggere, dal’armadio è meglio tirare fuori il cappotto. La tendenza per questo autunno inverno 2014/15 si basa su capi oversize – che non vuol dire acquistare cappotti di taglie più grandi. E per non incorrere nel rischio di assomigliare a fanciulle nascoste in un sacco, ecco alcune indicazioni dettate dai grandi stilisti.
Per le più magre vanno benissimo cappotti molto ampi e dritti mentre coloro che hanno una fisicità più “importante” potranno, per sottolineare alcuni punti del loro corpo, legare, per esempio, una cintura attorno alla vita. 
Il doppiopetto, invece, mette d’accordo tutte, riuscendo a dare al cappotto il giusto movimento.
Fondamentale la lunghezza: quello che scende oltre il ginocchio è dedicato alle donne alte che lo indosseranno rigorosamente con i tacchi alti. Per le altre meglio una lunghezza che va dai fianchi fin sopra il ginocchio.
I tessuti sono morbidi, avvolgenti e, spesso, imbottiti.
Infine, i colori. Ce n’è davvero per tutti i gusti a partire dal classico total black fino ad arrivare ai colori pastello o ai motivi floreali e animalier, dal nude al rosa shocking passando per le nuance dei toni cammello.
Discorso a parte per il tartan, il “sempreverde” disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi che riprende il modello del kilt, declinato stavolta in tagli maschili ma sicuramente altrettanto eleganti. L’importante è abbinare cromie forti a fantasie più rassicuranti per combattere il grigiore invernale.  
1 – Stella McCartney – Morbidi oversize.
La seconda figlia dell’ex componente dei Beatles Paul McCartney e della sua prima moglie Linda, continua a “dettar legge” nel panorama della moda internazionale. E anche lei sceglie, per l’autunno inverno 2014/2015, di puntare tutto su cappotti morbidi, morbidissimi, e estremamente ampi. Colori e tessuti diventano fondamentali. www.stellamccartney.com
2 – Yohji Yamamoto – La moda post atomica. Lo stilista di Tokio, alla cui vita e professione Wim Wenders ha dedicato un documentario intitolato “Appunti di moda e di viaggio”, parte dalla convinzione che «lo stile è l’arte di mischiare, di mettere in valore e di governare esteticamente ciò che uno ama. Per quel che mi riguarda, mi piace associare allo chic dei creatori quel che vado trovando al mercato delle Pulci. Scegliere è la nostra ultima libertà. Indossare gli abiti di certi stilisti è come cambiare vita. Quando qualcuno mi dice: “Yohji, desidero portare i tuoi vestiti”, gli rispondo: “Attento, non fidarti. Non è così semplice”». 
Per l’inverno Yamamoto punta su cappotti post-atomici, in stile militare, molto ampi e altrettanto lunghi, senza dimenticare però che aggiungendo una semplice cintura legata attorno alla vita, la silhouette non rischia di “scomparire” nel cappotto oversize.
 www.yohjiyamamoto.co.jp
3 – Dsquared – Lady Luxe.
Direttamente dagli anni Sessanta sbarcano le giacche dei gemelli canadesi Dean e Dan Caten che coniugano passato, presente e futuro. Grande attenzione agli accessori, declinati nelle tonalità più scure per sposarsi perfettamente tanto con un look giornaliero che serale. I tessuti sono assolutamente sartoriali impreziositi da bottoni  e tasche oversize. Il cappello è un mix tra quelli da baseball e il “Bobby”. www.dsquared2.com
La Westwood veste l’Hockey Milano
Vivienne Westwood incontra il mondo dell’hockey. E lo fa creando le nuove divise per il team Hockey Milano Rossoblu. Il legame fra la stilista e il ghiaccio non si limita alla salvaguardia dell’Artico, campagna già attiva da tempo, ma anche alla realizzazione di un guardaroba taylor-made per i giocatori dello sport invernale per eccellenza: l’hockey.La divisa, realizzata ovviamente in rosso e blu,  comprende una felpa Milky Way in cotone navy con Orb e il logo dell’Hockey Milano ricamati e una t-shirt in cotone vermiglio. Completa l’outfit un pantalone in denim di cotone organico eco-friendly realizzato utilizzando il 50% in meno di acqua rispetto agli standard tradizionali.  
PATRIZIA PERTUSO

9 Novembre 2014
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