invecchiamento
4:05 pm, 13 Ottobre 14 calendario

L’invecchiamento L’Italia guida la ricerca Ue

Di: Redazione Metronews
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RICERCHE Contrastare l’invecchiamento in sé, non solo curando le patologie della terza età. È l’obiettivo del primo studio europeo guidato dall’Italia che non si limita a trovare soluzioni per le malattie tipiche degli anziani, ma punta a combattere il primo campanello d’allarme, ovvero la fragilità fisica. Attraverso strategie anti-age che affrontino le conseguenze peggiori, ovvero la non autosufficienza e la disabilità. Il progetto si chiama Sprintt (Sarcopenia and Physical Frailty older people: Multi  component Treatment strategies) ed é stato lanciato da un gruppo di ricercatori europei con gli italiani alla guida. Si é aggiudicato un finanziamento di 49 milioni di euro, fondi stanziati dall’Innovative Medicines Initiative che rappresenta la partnership fra pubblico e privato promossa dalla Direzione Ricerca della Commissione Europea.  
«L’identificazione di un trattamento per la fragilità fisica e per la sua base biologica, detta sarcopetia o perdita di massa muscolare, è basilare per ritardare o prevenire il suo effetto più temibile: la disabilità motoria- spiega il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica di Roma che guiderà  Sprintt insieme ad aziende farmaceutiche, istituti di ricerca e piccole e medie imprese del settore-. Quando vedete una persona rallentare nel suo incedere, avere necessità di accompagnarsi a qualcuno per camminare, appoggiarsi ogni tanto a un mancorrente… ecco la fotografia della vecchiaia. La capacità di camminare alla consueta velocità e senza assistenza, fondamentale per una vita indipendente, è spesso la prima abilità che si perde con la senescenza. Attraverso questo progetto per la prima volta e con un finanziamento così cospicuo, l’Europa scommette sulle concrete possibilità della scienza di contrastare la conseguenza principale e più impattante dell’invecchiamento, e di garantire agli anziani più autonomia e una qualità di vita superiore».
LUISA MOSELLO

13 Ottobre 2014
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