
È il capo del Csm. Il suo nome è stato urlato dal sindaco di Rubiera e dai cittadini di Casale. Due giorni fa ha incontrato il Papa per un'udienza privata. Ma sul caso Eternit il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha ancora detto nulla.
Quando mercoledì pomeriggio il procuratore generale in Cassazione chiese la prescrizione del reato di disastro ambientale per il patron dell'Eternit, ci fu chi pianse. Perchè aveva già capito che era stato tratto un dado. E che non si sarebbe tornati indietro. Quello che è successo poi ha riempito le pagine dei giornali e le copertine dei Tg.
Quanto durerà ancora il clamore? Pochi giorni, lo sappiamo. Il nostro sistema di informazione ha una memoria straordinariamente corta. Noi di Metro seguiamo le vicende legate all'amianto da tanti anni. Non ne dimentichiamo una, di storia raccontata. Abbiamo cicatrici sulla nostra pelle che sono le lacrime di Tina Leone, la vedova del sottoufficiale della Marina Militare. Che per 16 anni ha aspettato la convocazione al Tar per il suo ricorso. Le lacrime di chi ha atteso la sentenza proprio contro la Marina per le decine di marinai morti per amianto. Eravamo con loro a Padova nel marzo del 2012. Abbiamo pianto per quelle assoluzioni e adesso stringiamo in un abbraccio i cittadini di Casale e tutti coloro che hanno perso, mercoledì scorso, al Palazzaccio (mai noe più azzeccato). Ma non basta.
Cercheremo di capire e analizzare questa sentenza, e di approfondire il più possibile, come sempre nell'esclusivo interesse dei lettori.
Ma non basta. Questa è la nostra parte. Dove sono le istituzioni? I cittadini vittime dell'Eternit hanno chiesto un intervento del presidente Napolitano. Ma il suo silenzio è tristemente assordante.
I politici hanno fatto passerella nei Tg, tutti, nessuno escluso. Eppure mercoledì non c'era nessuno di loro a portare forza a chi aveva macinato chilometri, di notte, in autobus, per non perdere quella sentenza storica.
La politica ha perso l'ennesima occasione. Presidente Napolitano, si faccia sentire. Almeno lei.