Tecnologia
12:01 am, 30 Settembre 20 calendario

Arriva la app Dormio che manipola i sogni

Di: Redazione Metronews
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Ve lo ricordate Inception, il film di quel visionario di Christopher Nolan, che con Tenet in questi giorni ci sta confondendo sulla direzione del tempo? In Inception invece si era immaginato che la spia Leonardo Di Caprio potesse entrare nei sogni delle persone per controllarli e manipolarli.- Ebbene non è più solo un film e nemmeno un incubo, forse, ma una possibilità concreta: impiantare idee e pensieri specifici nei sogni delle persone per aiutarle ad aumentare la creatività o a gestire momenti particolarmente stressanti è infatti l’obiettivo, descritto in un articolo pubblicato sulla rivista Consciousness and Cognition, dagli esperti del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno utilizzato l’incubazione mirata dei sogni (TDI) per guidare i sogni delle persone verso tematiche specifiche, ripetendo le informazioni durante lo stato ipnagogico, che caratterizza la transizione dalla veglia al sonno.  Lo scopo dichiarato, ovviamente, è a fin di bene, e non il furto di informazioni come nel caso di Di Caprio. «La fase ipnagogica – spiega Toma’s Vega del MIT Media Lab e coautore dell’articolo – è generalmente associata ai sogni sui fenomeni psichedelici. La nostra tecnica utilizza uno strumento chiamato Dormio, un dispositivo di tracciamento del sonno elettronico che si indossa al polso, e un’applicazione che invia i segnali audio».
Il team ha influenzato “con successo”, si legge, i sogni della maggior parte dei partecipanti, che sono stati spinti a sognare un albero e una fontana di cioccolato. «Dal punto di vista delle onde cerebrali – continua Pattie Maes del MIT Media Lab, primo autore dello studio – l’ipnagogia è simile alla fase REM, con la differenza che in questo lasso di tempo gli individui riescono ancora a percepire gli stimoli audio. In tal modo l’utente può decidere cosa sognare, programmando l’app per influenzare il contenuto onirico». Il rilevatore del sonno, spiegano gli autori, monitora quindi la frequenza cardiaca e l’attività elettrodermica, cambiamenti nella resistenza della pelle a una piccola corrente elettrica basata sull’attività delle ghiandole sudoripare. Ogni sessione ha avuto una durata di circa 45 minuti, in modo da consentire agli sperimentatori di effettuare più di un controllo sul contenuto dei sogni dei partecipanti, a cui veniva chiesto cosa stessero pensando a seguito del risveglio dopo la fase ipnagogica. «Il 67 % delle persone – osserva il ricercatore – ha riportato elementi direttamente legati alle influenze. Chiedevamo con gli audio di ricordare un albero, e la maggior parte delle persone menzionavano alberi al risveglio, con descrizioni più o meno complesse a seconda di quanto tempo il partecipante sognava». Lo stesso autore Toma’s Vega si è sottoposto alla procedura, influenzando il proprio materiale onirico e sognando la fabbrica di cioccolato del lungometraggio con Gene Wilder. «Ci sono sempre dei vincoli – spiega – ho sognato la caratteristica fontana di cioccolato e gli Oompa Loompa, ma dato che sono intollerante al lattosio, il mio subconscio mi ha mostrato una cascata di fondente. Credo che sia davvero interessante poter influenzare il contenuto dei sogni».
«Oltre a beneficiare gli scienziati – conclude Maes – il nostro lavoro potrebbe portare a nuove tecnologie commerciali che vanno oltre il monitoraggio del sonno e potrebbero potenzialmente aiutare a gestire disturbi dovuti allo stress, alla qualità del sonno, alla memoria e all’apprendimento». Resta da capire come evitare che qualcuno utilizzi queste trecnologie per usi impropri o addirittura dannosi.

30 Settembre 2020
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