Blu Box music
6:49 am, 18 Settembre 20 calendario

Tanta voglia di… Blu Box live music

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ascoltare buona musica, tra jazz, rock, pop e beat italiana Anni ’60 e dintorni, in sicurezza e magari sorseggiando un drink preparato dal barman di fiducia, con qualche delizia gourmet per apericena. Non è difficile né impossibile anche in questi tempi di restrizioni sanitarie e norme anticovid. Basta fare un salto al BLU BOX, nuovissimo music club dell’associazione MINIMO COMUNE MULTIPLO che coraggiosamente apre la sua nuova stagione venerdì 18 settembre. Lo scopo, il sogno sta tutto in queste poche parole del suo direttore artistico e fondatore, l’architetto Marco Travaglini, coadiuvato nel progetto dai figli Tommaso e Pippo (alias super-barman BLUB).
«La nostra Roma è sempre stata la grande bellezza – spiega – e ora, costretti a fermare il nostro correre quotidiano, ci siamo resi conto che viviamo immersi in una città che, sebbene trascurata, offre ancora cultura con generosità, per chi è pronto a coglierla. La cultura, attraverso le sue diverse forme e manifestazioni, parla la lingua di tutti e rende tutti migliori. Così, con un gruppo di amici e colleghi, architetti e musicisti, abbiamo dato vita all’associazione MCM (Minimo Comune Multiplo), e deciso di mettere radici in questo quadrante di Roma da sempre trascurato e distante dagli eventi culturali. Una zona con origini antiche, la nostra, che vanno recuperate e rispettate. Per questo vogliamo partire con una programmazione di eventi di musica dal vivo che possano toccare subito le corde giuste. Porteremo sul palco del Blu Box, creatura della nostra associazione, i migliori nomi del jazz e del pop, con cui potremo ripercorrere la storia della musica dagli anni Venti a oggi».
Un progetto che non si ferma qui essendo un continuo work in progress, con l’ambizione di aprire la domenica con spazi di lettura e teatro ma non solo, come sottolinea ancora lo stesso ideatore. «Vorremmo passare presto alle mostre di arte e design, a serate letterarie, saggi di danza, contest di graffiti e sfilate di moda per giovani stilisti. Il sogno? Far rinascere Montemario e Primavalle a suon di cultura, com’è accaduto per Trastevere, San Lorenzo, Testaccio e Pigneto, quartieri un tempo degradati che negli anni hanno subito trasformazioni importanti, diventando veri e propri punti di riferimento sociale e di aggregazione».
Intanto il 18 settembre 2020 sarà l’originale serata dal titolo “Il Laureato” a inaugurare la nuova stagione del club – accogliente luogo d’incontro curato dall’associazione Minimo Comune Multiplo di Marco Travaglini & Soci – con gli Hazy Shades, pronti a far rivivere le atmosfere live del grande duo composto da Paul Simon e Art Garfunkel.
Le canzoni di Simon & Garfunkel hanno attraversato indenni oltre 50 anni di storia, passando dalle prime apparizioni di Tom & Jerry, al cinema, sino ai concerti più famosi come Central Park o Live On Stage. Al BLU BOX gli Hazy Shades dismettono i panni della più grande band europea del repertorio di Simon & Garfunkel per indossare l’abito più sensibile e garbato della piccola formazione acustica di quattro elementi. «Riportare all’atmosfera originale le canzoni di Paul e Artie significa riscoprirle e riassaporarle nel loro contesto più vero e libero da ogni altra influenza musicale – precisano i protagonisti – Sarà un concerto imperdibile accompagnato dalle immagini e dal racconto della loro storia, dedicato alle sensazioni che hanno fatto amare un repertorio raffinato e reso intramontabile dalle poesie di Paul Simon e dalle armonie di Art Garfunkel».
Così la formazione: Andrea Dorigotti (chitarra acustica e voce), Daniele Grammaldo (voce); Bernardo Nardini (chitarre, flauti e mandolino), Andrea Scordia (basso).
Per chi preferisce cantare, altra serata altre note, sabato 19 settembre con Dadaumpa – la band composta da Daniela Papale (voce), Dany Brandi (tastiere e cori), Fabio Pajoncini (chitarra, voce e cori), Stefano Scoarughi (basso), Antonio Vernuccio (batteria) – tutta da cantare e da ballare sui successi del beat italiano della fine dei mitici Anni ’60, sulla scia di gruppi e cantanti che hanno fatto la storia della musica: Camaleonti, Nomadi, Dik Dik, Mal, Nada, Patty Pravo e altri ancora. Sul palco i fantastici cinque musicisti, per uno spettacolo che riporta ai tempi del Piper, del Cantagiro, di Canzonissima, degli show televisivi del sabato sera. Saranno due ore di divertimento assicurato, in un viaggio emozionale, tra i successi di un’epoca d’oro per la musica italiana, condotto da un critico e storico musicale di lungo corso come Claudio Scarpa.
Venerdì 25 settembre il testimone passa al quartetto Wabi Sabi (termine giapponese che significa “bellezza dell’imperfezione”), ovvero: Lucio “The Major” Gnessi, chitarra e voce; Cristina Buonvino, voce; Camillo Autore, chitarra; Flavio Vargas, batteria.
In scaletta una ventina di brani evergreen, scelti tra hit italiane e internazionali: dal battistiano “Nessun dolore” al memorabile “Long Time Gone” di Crosby, Stills, Nash & Young, passando per “Amore fermati” di Fred Bongusto.
Sabato 26 settembre saranno i Little D and the RRRockin’ Bunch a farla da padrone sul palco del BLU BOX. Prima Rock’n’roll Party Superband di Roma, il gruppo formato da alcuni tra i migliori musicisti romani, si caratterizza per il travolgente repertorio tutto da cantare e da ballare, fra classici del rock Anni ‘50-’60 e più recenti hit ispirate a quel periodo e ai famosi brani pop o rock, rivisitati.
Il quartetto, capitanato da Diego Magnani (Little D), vanta collaborazioni con i Rock Around the Swing, Lalla Hop, Dolly&Pupi Rock’n’Roll crew, Tutti Frutti Rock’n’Roll, Rocking Boogie – Swingin’Up.
La formazione: Diego Magnani (The Beatleg): voce, basso
Alessandro Errichetti (Frizzi 2 Fulci): voce, chitarra
Ruggero Bianchin (Diva and The Criminals): voce, chitarra
Fabio Pollastri (Galileo): batteria.
Anche ottobre sarà un mese carico di eventi al BLU BOX. Si parte alla grande venerdì 2 ottobre con i ritmi caldi dei Radical Gipsy. Il trio jazz manouche – composto da Gabriele Giovannini (chitarra solista), Daniele Gai (chitarra ritmica e voce), Giulio Ciani (contrabbassista) – nato a Roma nel 2012,  è orientato alle sonorità del gipsy jazz inaugurato da Django Reinhardt, padre del jazz manouche, stile musicale che coniuga le sonorità dell’antica tradizione gitana del ceppo dei Manouches col jazz americano. Dall’unione nasce un genere che fonde sonorità e creatività espressiva dello swing Usa Anni ’20-’30 col filone musicale del valse musette francese e il virtuosismo eclettico gitano. Dalla strumentazione (principalmente a corda, come chitarre, bassi, violini) e dalla tipica cadenza romantica e allo stesso tempo drammatica dell’esperienza zingara, il gipsy jazz spopola in Europa dagli Anni ‘40 in poi.
Sabato 3 ottobre il testimone passa ai Docs in Jazz, fantastico quintetto di medici che, all’apice della professione, capiscono che non c’è migliore medicina della musica. I Docs da quattro anni riempiono i club romani con una fusion suonata egregiamente. Al sax tenore c’è Marco Verrecchia che lavora in ostetricia al San Filippo Neri. La cantante, un vero talento, è Karen Smith, figlia d’infermieri. Al pianoforte, Giuseppe Teofili, al basso Giacomo Olivi, chirurgo maxillo-facciale al San Camillo, alla batteria l’appassionata Silvia Giuliani, radiologia vascolare dello stesso nosocomio romano. Infine, al sax alto Salvatore Cisternino, radiologo pure lui. Il repertorio spazia, e unisce a seriosi standard jazz – tipo Herbie Hancock (convincente l’interpretazione del super-classico Watermelon Man), Thelonious Monk, Davis – qualche incursione tra pop e fusion. E allora basso e batteria fanno scintille sulle note di George Benson, dei Crusaders, di Al Jarreau e Norah Jones.
Venerdì 9 ottobre, il trio The G-MEN – ovvero, Giorgio Cùscito (sax tenore), Gino Cardamone (chitarra), Giuseppe Talone (contrabbasso) –  incontra il maestro Massimo Pirone. The G-MEN, Giorgio, Gino e Giuseppe, i soldati dello swing, come una vera task-force interviene dove c’è bisogno di swing e, come una ronda della Military Police, ne fa rispettare gli imprescindibili valori. Sono tre, ma hanno l’effetto di una big band al completo e scatenano la voglia di ballare.
Sabato 10 ottobre un concerto dedicato alla musica Afroamericana Anni ’80, con alcuni dei più grandi successi che hanno caratterizzato quell’epoca d’oro. Sul palco la Soulpeanuts Big Band, formazione composta di dieci elementi con alle spalle una lunga esperienza nel mondo del jazz. Un’orchestra, dunque, alle prese con un repertorio che va dagli Earth Wind & Fire, a grandi artisti quali Chaka Khan, George Benson, Al Jarreau, Crusaders e Quincy Jones. Non mancherà un tuffo nella “dance” con i successi di gruppi come gli Chic o di vocalist del calibro di Donna Summer e Barry White. Il tutto per uno spettacolo energico e coinvolgente, un vero e proprio viaggio tra soul, funk e disco Anni ‘80. La Soulpeanuts Big Band è nata nel 2015 da un’idea del producer e drummer Michael Coal. È impegnata già da anni in questo progetto artistico. Il nome Soulpeanuts deriva da un famoso pezzo di Dizzy Gillespie degli Anni ‘50 (Salt Peanuts). Un omaggio alle big band nate nel mondo del jazz che hanno fatto da apripista a nuovi orizzonti musicali.
Formazione: Mimma Pisco e Max Pasquarelli (voce), Elio Buselli (basso), Alfredo Bochicchio (chitarra), Saverio Garipoli (tastiere), Michael Coal (percussioni), Sergio Vitale (tromba), Claudio Giusti (sax), Massimo Pirone (trombone).
E tanti altri eventi ancora che accompagneranno il BLU BOX e i suoi soci fino alle vacanze di Natale! e oltre
Per saperne di più:
Infotel. e prenotazioni: 338.8782243
mcm.minimocomunemultiplo@gmail.com
Pagina FB mcm.minimocomunemultiplo
Instagram mcm.minimocomunemultiplo 
 

18 Settembre 2020
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