climate change
5:05 am, 16 Settembre 20 calendario

L’Antartide si spacca “Il clima peggio del Covid”

Di: Redazione Metronews
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Due importanti ghiacciai dell’Antartide, Pine Island e Thwaites, si stanno fratturando nei loro punti più vulnerabili in un processo che potrebbe portare al collasso delle piattaforme di ghiaccio galleggianti a cui sono collegati. Ce lo dimostrano immagini e dati pubblicati dall’università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi e che hanno fatto il giro del mondo come il più virale dei video. E c’è un motivo: quello che sta accadendo in Antartide e già accaduto in Groenlandia a una sezione di ghiaccio di circa 110 kmq, come appena due giorni fa documentato dalla Bbc, ci riguarda, a qualsiasi latitudine. Due poli accomunati dallo stesso destino. Insomma: la situazione è più grave di quanto stimato.
Clima & economia
E deve interessare anche i non ambientalisti perché l’impatto dei cambiamenti climatici da qui a fine secolo può arrivare all’8% del Pil pro capite. Senza interventi aumenterà anche la diseguaglianza economica Nord-Sud. Gli scenari sono analizzati nel report “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italia” realizzato dalla Fondazione Cmcc, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Si corre ai ripari, e lo si fa con tutti gli strumenti a disposizione. Tanto che la Commissione Ue si appresta ad alzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030, portandolo al 55% rispetto ai livelli del 1990, contro il precedente 40%.
“Peggio del Covid19″
In una bozza pubblicata da Euractiv alla vigilia del discorso sullo Stato dell’Unione che Ursula von der Leyen terrà oggi al Parlamento Europeo la Commissione afferma che “la crisi climatica avrà conseguenze più dell’attuale crisi sanitaria”. Next Generation Eu e il Quadro finanziario pluriennale dell’Ue 2021-27 saranno i principali alleati con una potenza di fuoco di 1,8 bilioni di euro. 
La febbre del Belpaese
La Commissione fa sul serio: almeno il 37% del valore dei progetti previsti da ciascun piano nazionale dovrà essere destinato a finanziare la transizione verde, mentre il restante 63% dovrà rispettare il principio ‘do no harm’, cioè non dovrà essere in contraddizione con l’obiettivo del Green Deal, la neutralità climatica entro il 2050. L’Italia ha tutte le munizioni per fare la propria parte, e deve farla visto che secondo Cmcc in 30 anni la febbre del nostro Paese salirà di 2 gradi che potrebbero arrivare a 5 entro fine secolo.

16 Settembre 2020
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