AMBIENTE
5:26 am, 29 Luglio 20 calendario

Se il virus siamo noi la Terra senza umani rinasce

Di: Redazione Metronews
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La pandemia causata della diffusione del Coronavirus  e l’esperienza del lockdown hanno indotto molte persone a pensare che la nostra permanenza sulla Terra non è scontata. Ma come avverrebbe la scomparsa dell”umanità? Come si evolverebbe il nostro pianeta senza umani? La Terra sarebbe migliore senza di noi? Metro ne ha parlato con Alan Weisman, giornalista americano e autore del best seller  “Il mondo senza di noi”, che immaginava, sulla base di dati scientifici cone si sgretolerebbero i resti dell’antropocene. 
Cosa l’ha spinta a raccontare la Terra senza umani?
«Non l’ho scritto perché auspico un mondo senza umani, ma ovviamente quello che stiamo facendo ora non funziona, stiamo legando il nostro destino al nostro impatto che sta cambiando completamente l’ecosistema globale. Volevo che il lettore, leggendo il mio libro e vedendo come la natura possa prosperare se le diamo una pausa, pensasse a come sarebbe bello. E se c’è un modo per entrare a far parte di quel paesaggio, ma questa volta in equilibrio e armonia con la natura».
Come avverrà la scomparsa degli umani?
«Noi umani scompariremo sicuramente perché prima o poi tutte le specie si estinguono, proprio come muoiono i singoli esseri umani. Un grande animale come siamo noi può durare alcune migliaia o milioni di anni prima che inizi ad avere problemi a gestire il suo ambiente. Sappiamo che nella storia gli esseri umani hanno attraversato catastrofi ambientali o epidemie come quella che soffriamo oggi. Sono sopravvissuti non più di 10 mila esseri umani ma poi gradualmente la società umana si è ricostituita».
Cosa pensi dell’attuale emergenza sanitaria?
«La natura prima o poi non consente più lo squilibrio generato dall’uomo. Questa pandemia ci sta insegnando come funziona la natura.  E non sarà l’ultima. Ma se gestiamo correttamente la situazione c’è ancora tempo, ascoltando i nostri scienziati, i nostri medici e non i politici idioti che abbiamo».
Quali altri pericoli l’umanità deve affrontare oggi?
«Stiamo entrando in un momento che nessun essere umano ha mai visto e cioè una concentrazione di quasi 420 parti per milione di anidride carbonica nell’atmosfera. L’ultima volta che si è verificato con lo stesso ritmo, i mari erano quasi 30 metri più alti di quanto non siano ora. La temperatura media cambierà i nostri ecosistemi in modi che non abbiamo mai sperimentato nella storia della nostra specie. Non sappiamo ancora se possiamo adattarci o trovare un modo per salvarci. Ci sono diverse persone che ci stanno provando, ma è la natura che comanda. Per ora, stiamo peggiorando la situazione anziché migliorarla».
Cosa potrebbe accadere se gli umani si estinguessero? 
«Parte di ciò che ho descritto in quel libro nel 2007 dovrebbe essere aggiornato, perché abbiamo già aumentato la percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera. Nel libro ipotizzavo, guardi la coincidenza, che un virus avrebbe attaccato specificamente gli esseri umani lasciando intatto il resto del mondo. Le domande a quel punto sono: quanto tempo impiegherebbe la natura a cancellare non solo noi ma le nostre tracce sulla Terra? E quanto tempo ci vorrebbe per far sparire i nostri edifici, città, infrastrutture, tutto, e tornare alla natura selvaggia? Ma l’altra domanda è: cosa lasceremmo alle spalle che continuerebbe a influenzare il mondo anche se non ci fossimo?».
Può farci un esempio?
«I mari stanno diventando più acidi a causa dell’assorbimento di anidride carbonica, non sappiamo ancora fino a che punto andrà, ma sappiamo che se l’umanità dovesse scompaiono dall’oggi al domani e più nessuna molecola di anidride carbonica fosse immessa nell’atmosfera dalla combustione umana, ciò che abbiamo già immesso rimarrebbe per migliaia di anni. Ciò significa che le piante e gli organismi marini dovranno adattarsi. Alcuni moriranno. Ci sarà una cascata di eventi, anche se non ci siamo».
Cosa potrebbe succedere alle città? 
«Ho intervistato centinaia di persone, scienziati, ingegneri, biologi, ecologi e hanno spiegato che senza manutenzione le nostre città sparirebbero più rapidamente di quanto possiamo pensare. Per esempio New York: senza manutenzione della metropolitana si allagherebbe, perché attualmente ha oltre 80 pompe che funzionano 24 ore al giorno per scaricare l’acqua in mare.
E le centrali nucleari?
«Le oltre 440 centrali nucleari del mondo, senza manutenzione continua fonderanno o esploderanno causando incendi radioattivi. Ma il mondo si adatterà, come è accaduto a Chernobyl, dove la natura ha già rioccupato la zona colpita». 
 
 La Terra sarà un pianeta “migliore” senza di noi?
«Molte persone mi chiedono se considero gli umani un virus sul pianeta o una specie di cancro e la mia opinione personale, dati i fatti scientifici, è che la natura è molto imparziale riguardo alle specie. Ciò che ha maggiormente influenzato il nostro mondo è che in appena un secolo noi umani siamo quadruplicati, nessuna grande specie al mondo è cresciuta così in fretta e ciò è accaduto a causa di due invenzioni: la medicina moderna e l’agricoltura moderna che consente a più piante di crescere di quanto la natura potrebbe mai fare. Ciò, insieme alla nostra tecnologia basata sull’energia concentrata che proviene dai combustibili, dall’energia nucleare e solare, rende il nostro impatto così concentrato da diventare uno squilibrio».
C’è un modo per bilanciare uomo e natura?
«Se potessimo tornare a un equilibrio con la natura, non avrei nulla contro la presenza degli umani qui sulla Terra. Se fossimo un quarto della popolazione che siamo oggi, ci sarebbe un equilibrio che non porterebbe davvero alla nostra estinzione e nemmeno a quella delle altre specie. Quindi, c’è uno spazio per gli esseri umani su questa Terra, il problema è che abbiamo superato la barriera e stiamo occupando gli spazi di altri esseri, che ha un doppio impatto: che li stiamo eliminando e allo stesso tempo siamo colpiti dai loro virus».
DANIEL CASILLAS
 

29 Luglio 2020
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