Riondino diventa Woland nel capolavoro di Bulgakov
MILANO Un romanzo affascinante, magico e perturbante per generazioni di lettori di tutto il mondo, considerato tra i più potenti del Novecento, “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, diventa testo teatrale. Con il medesimo titolo, viene riscritto per il teatro da Letizia Russo, con la regia di Andrea Baracco, va in scena, da stasera al 27 ottobre, al Piccolo Teatro Strehler con Michele Riondino, il protagonista di successo nella fiction Rai “Il giovane Montalbano”, qui nei panni di Woland, Federica Rosellini nel ruolo di Margherita, e Francesco Bonomo in quello del Maestro.
Sul palco si rivive la commovente e appassionante storia d’amore tra Margherita e il Maestro messa a repentaglio, nella Mosca degli anni Trenta, dal diavolo che, sotto le mentite spoglie di un esperto di magia nera di nome Woland, semina scompiglio insieme a una bizzarra cricca di aiutanti.
Il libro fu riscritto più volte da Bulgakov tra il 1928 e il 1940 e pubblicato, post-mortem, soltanto a cavallo tra il 1966 e il 1967.
«In questo romanzo – spiega il regista Andrea Baracco – basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, si vive, sempre».
(Info: piccoloteatro.org).
ANTONIO GARBISA
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