Maurizio Guandalini
5:10 am, 24 Settembre 19 calendario

La riforma del fisco e la tecnica furbetta

Di: Redazione Metronews
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Serve una riforma del fisco favorevole ai cittadini onesti. Alt. Ci dite che il monte tasse pagate fino ad ora è in nome di un sistema che favorisce i disonesti? Se sì, dovreste lavorare la notte per cambiarlo. Il carcere agli evasori. Già. Mai, dietro lo slogan viva le manette, con il sistema giudiziario che ci ritroviamo. Non vorremmo ingrossare la truppa di coloro  che stanno in galera in attesa di giudizio e, dopo anni, sono assolti. D’altronde, i grandi proclami, vamos in gattabuia, non sono credibili, se assistiamo ogni santo giorno alla violenza continuata di criminali, arrestati e, a breve minutaggio, rilasciati, a delinquere. Ca va sans dire.  La politica piaciona dice a tutti quello che vogliono sentirsi dire. Una tecnica furba quanto quella usata dall’evasore più incallito. Con una differenza. Passato un po’ di tempo si è sgamati. E allora gli scontenti supereranno, alla lunga, quelli entusiasti.
Osserviamo, ahinoi, che il consiglio dato a questo Governo, qualche settimana fa, di non parlare qua e là a vanvera, a mille voci, annunciando lo scibile umano senza uno straccio di provvedimento approvato, non è stato ascoltato. Ci  vuole una riforma del fisco. Già. 105 miliardi di evasione. La macchina è così farraginosa che ogni settimana se ne esce con un ‘accalappia furbetto’ che fa paura solo a chi già paga. Dal controllo dei saldi dei conti correnti alla fattura elettronica. Noi siamo per il clic, inserire il codice fiscale, premere il tasto e vedi chi bara. Le banche dati non si parlano tra loro, quindi ciao core.
Però c’è un numerino che può aiutare. 30 milioni di italiani  non presentano la dichiarazione dei redditi. Agli over 30, l’Agenzia potrebbe mandare una letterina con una domanda semplice: ma voi come campate? Quel 50% di connazionali che dichiarano zero ci costano 53 miliardi di spesa sanitaria. D’ora in poi si fa come negli anni Settanta, quando il rapporto debito/Pil stava al 60%: l’assistenza sanitaria solo ai mutuati e gli altri pagano. Chi non può, lista speciale a cui provvederanno i comuni.
MAURIZIO GUANDALINI

24 Settembre 2019
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