Trovate migliaia di ossa Il genetista: “Caso aperto”
“Non ci aspettavamo di trovare così tante ossa. Oggi ne sono state ritrovate migliaia, dunque si ipotizza la presenza di decine di persone. Sono state ritrovate ossa piccole e grandi e soprattutto ossa craniche che sono riconducibili a soggetti adulti e non adulti”. Lo ha detto il genetista della famiglia Orlandi, Giorgio Portera, all’uscita dal cimitero Teutonico. “Il fatto che siano ossa non catalogate e buttate in un ossario, anzi in una cavità, rende più difficile e più lungo l’accertamento”. “Spero che oltre all’accertamento strumentale e medico legale ci possa essere la possibilità di avere riscontri da qualche documento che ci dica queste centinaia, migliaia di ossa perché sono lì e da quanto tempo sono all’interno di questa cavità”.
Caso aperto. “Ora bisognerà datare le ossa e capire se sono reperti di qualche decina di anni o di centinaia di anni fa. Il caso è ancora assolutamente aperto. Dobbiamo capire che lo stato di conservazione di ossa cambia a seconda della fossa in cui sono state custodite in queste decine o centinaia di anni, ma un accertamento strumentale riuscirà a dare una smentita o una conferma su quello che uno poi si aspetta”, ha detto il genetista. “Certo – ha aggiunto – non ci aspettavamo un numero così enorme di ossa, perché più sono le ossa più è complicato l’accertamento”.
Il lavoro. Le operazioni riguardano due ossari individuati in un’area attigua alle tombe della Principessa Sophie von Hohenlohe e della Principessa Carlotta Federica di Mecklenburgo.
I resti vengono analizzati e studiati in loco dal professor Giovanni Arcudi e dal suo staff alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi secondo protocolli riconosciuti a livello internazionale. Al Campo Santo Teutonico operano, oltre ad Arcudi e al suo staff, il personale della Fabbrica di San Pietro per l’apertura e chiusura degli ossari e il personale del Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana. Presenti il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto Alessandro Diddi, il legale della Famiglia Orlandi e l’Ufficiale responsabile dei servizi di polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria.
Botole. “La settimana scorsa sono state aperte due botole, poi sigillate, e riaperte questa mattina”, ha detto il legale della famiglia Orlandi, l’avvocato Laura Sgrò, uscendo dal cimitero Teutonico. “Sono profonde un metro e cinque. – ha aggiunto il legale – Uno spazio pieno di ossa, di cui sono stati riempiti i sacchi. I lavori continueranno la settimana prossima per capire una prima datazione di queste ossa”. “Aspettiamo e vediamo cosa succede, finché non abbiamo i risultati delle ossa…”, ha detto Federica Orlandi, sorella di Emanuela, all’uscita dal cimitero Teutonico che con tono provato ammette “sono esperienze molto forti”, “perché pensando – ha aggiunto – che potrebbero esserci le ossa di mia sorella…Però non ci pensiamo fino a che non abbiamo i risultati”. A chi le chiede se continuerà a ricercare la verità, risponde “ovviamente sì”.
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