L'era del cinghiale bianco Franco Battiato
4:00 pm, 18 Luglio 19 calendario

L’era del Cinghiale Battiato 40 anni dopo

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Compie 40 anni ma non li dimostra! L’era Del Cinghiale Bianco segna la clamorosa svolta pop di Franco Battiato, un’opera considerata un capolavoro destinato a cambiare per sempre le sorti della musica italiana: un album di transizione, tra passato e futuro, tra sperimentalismo prog e pop intellettuale influenzato totalmente dalla New Wave.
Battiato prende spunto dal libro magico di René Guénon: “Simboli della scienza sacra” dove il cinghiale è un animale sacro e simbolo dell’autorità spirituale nella mitologia dei Celti. L’era del cinghiale bianco è l’era della conoscenza immediata, ma come dichiarava in una vecchia intervista qualcuno a noi caro: «Non vedo nessun segno dell’arrivo dell’Era del Cinghiale Bianco – nemmeno fiutando l’aria come gli indiani».
Tra i contenuti di questo disco, infatti, ci sono esoterismo, esotismo, spiritualità, l’amore per le filosofie d’Oriente, la fascinazione per l’India e la Tradizione, lo spirito mordace e ironico nei riguardi del mondo moderno e il legame con la propria terra, la Sicilia. Il tema della critica contro il potere temporale, dell’eterna lotta tra l’alto e il basso, del verticale e dell’orizzontale, è ambientato in un clima tiepido ed esotico, fra temporali tunisini, sigarette turche e studenti di Damasco. L’aspirazione al raggiungimento di una dimensione spirituale è un messaggio che Battiato fa passare anche attraverso il minimo utilizzo delle parole.
Battiato inventa un nuovo genere, sposta il suo tappeto volante da uno stile all’altro e lo fa con la maestria che lo contraddistingue affascinando il pubblico di massa e maneggiando materiale per le alte sfere delle classifiche. L’Artista inoltre si cimenta per la prima volta in un brano cantato in lingua siciliana, “Stranizza d’Amuri”, un gioiello rimasto inizialmente nell’ombra e solo successivamente apprezzato da critica e pubblico. La seconda traccia del disco, “Magic Shop”, si rivolge al consumismo e alla commercializzazione del sacro e della deriva di tutti i movimenti spirituali, comprese le religioni… Riflessioni sul potere del denaro.
Unico brano strumentale dell’album è “Luna Indiana”, ipnotica e senza ritmica. Protagonisti assoluti sono il duo pianistico acustico ed elettrico Michele Fedrigotti e Danilo Lorenzini in un mood malinconico e i violini di Giusto Pio a tessere il tema… Chiude Franco Battiato con vocalizzi arabeggianti.
In “Strade Dell’Est”, impressioni di viaggio e accenni storici dalla Russia alla Turchia. Nel viaggio si incontra la figura di Mustafà Mullah Barazani, rivoluzionario curdo che guidò la rivoluzione proprio nel 1979, anno in cui si pubblicava questo disco.
Un piccolo gioiello è “Pasqua Etiope”, basato sul requiem atto a celebrare la messa per i defunti. Aria da grande celebrazione religiosa, cantato in latino. Il brano considerato da molti la vera magia del disco e nucleo centrale del disco è “Il Re del Mondo”, titolo tra l’altro dell’opera dello scrittore francese già citato, Renè Guenòn, uno scrittore “esoterico” per eccellenza. Il contenuto di questa magica canzone induce alla riflessione sulla necessità della ricerca della propria via alla vera vita, alla vita consapevole. È il momento più alto della poetica di questo nostro grande Artista.
Battiato per la registrazione di questo disco si avvale di musicisti di altissimo spessore: Giusto Pio dirige l’orchestra e suona il violino, insieme a lui ci sono Tullio De Piscopo (batteria e percussioni), Julius Farmer (basso), Alberto Radius (chitarra), Roberto Colombo e Antonio Ballista (tastiere) e Danilo Lorenzini e Michele Fedrigotti (pianoforte).
Il CD in formato Digipack contiene 16 tracce con 9 bonus track e Battiato stesso, in occasione di questo 40° Anniversario, sceglie dal suo archivio tre Demo Version mai pubblicate prima: “Il Re Del Mondo”, “Stranizza d’Amuri” e “Strade dell’Est”.  Nel CD sono inoltre presenti 2 versioni in lingua straniera, “La Era del Jabalì Blanco” (in spagnolo) e “The King of the World” (in inglese) oltre a 4 brani dal vivo: “Il Re Del Mondo” (Teatro Nazionale Iracheno di Baghdad, 1992), “Strade dell’Est” (Arena Romana di Padova, 1994), “Stranizza D’Amuri” (Teatro dell’Archivolto di Genova, 1994) e “L’era del Cinghiale Bianco” (Teatro Lirico di Milano, Dicembre 1988). Quest’ultimo brano venne anche inserito in “Giubbe Rosse”, primo album dal vivo di Franco Battiato, uscito nel 1989.
L’LP mantiene la track-listing originale, il VINILE è in versione 180g colorato bianco, edizione limitata rimasterizzata e numerata. L’album dal punto di vista grafico è impreziosito in una sontuosa opera di Francesco Messina, art director e amico fraterno di Franco. Probabilmente questa è la più evocativa tra le opere grafiche che hanno ornato la musica di Battiato. Messina non si limita al lavoro grafico ma si spinge oltre e in occasione del 40° anniversario rielabora la creatività e mette in copertina lo stesso Battiato in un manifesto d’avanguardia.

18 Luglio 2019
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