Strage di Bologna, trovato un interruttore
Undici chilogrammi di esplosivo – e non 20-25 come si riteneva in precedenza – composto da T4 e tritolo con residui di gelatina – il contrario di quanto ritenuto finora – derivati da cariche della Seconda Guerra Mondiale ma, soprattutto, un interruttore di sicurezza per il trasporto della valigia contenente l’ordigno: la nuova perizia, la quarta, sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, modifica completamente lo scenario fin qui conosciuto rimettendo in discussione l’impianto giudiziario complessivo e smentendo, in gran parte, le precedenti risultanze.
Perizia. La novità più clamorosa della nuova perizia, svolta con tecnologie e mezzi che in precedenza non esistevano, riguarda il ritrovamento di un interruttore elettrico che fa pensare a un’esplosione casuale durante il trasporto. L’esplosivo viene messo in connessione con due attentati compiuti in Francia da Carlos.
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