E poi c’è Cattelan
5:00 am, 10 Aprile 19 calendario

Cattelan: “Fallon? Proprio come me lo aspettavo”

Di: Redazione Metronews
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Piace agli adulti e ai giovanissimi, alle nonne e alle nipoti: Alessandro Cattelan è trasversale. Nato a Tortona nel 1980, il conduttore si sente sempre a proprio agio davanti alle telecamere. È per questo che continua a fare quello che gli riesce meglio: condurre, intervistare, giocare con gli ospiti, inscenare gag bizzarre con ritmo e una buona dose di stile. Da giovedì su Sky Uno, ma per questa nuova stagione in prima serata (ore 21.15), torna con “EPCC – E poi c’è Cattelan”. Nella prima puntata ospiterà un big del mondo dello spettacolo: l’attore e conduttore statunitense Jimmy Fallon. 
Cattelan, è stato difficile organizzare l’intervista a Fallon? 
«No, è stata brava Sky che ha saputo usare i canali giusti. Quando gli hanno spiegato che EPCC è il late night show italiano (da quest’anno promosso in prima serata, ndr) si sono entusiasmati. Da lì in poi tutto in discesa. È stata un’esperienza indimenticabile».
Cosa le ha dato più soddisfazione?
«A parte il prestigio di averlo come ospite, che è un aspetto epocale per la Tv italiana, è pazzesco essersi seduti alla scrivania di Fallon (negli studi del Tonight Show, ndr.) con lui davanti a me nella poltrona dell’ospite e io al suo posto a fargli domande, nessuno lo aveva fatto prima».
Qual è la domanda che non vedeva l’ora di fargli?
«Oltre vedere come lavorano e a domande tecniche, gli ho chiesto del suo appuntamento mancato con Nicole Kidman. Poi abbiamo fatto il gioco del “bomber advisor” sui presentatori americani. Tra noi c’e stata subito intesa, lui è proprio come me lo aspettavo». 
Fallon ha fatto un post lanciando l’appuntamento con #EPCC dal suo profilo Instagram. Che effetto le ha fatto?
«Con lui avevamo finito, stavamo andando a cena e una ragazza ha scritto su Instagram: «adesso che ti segue anche Jimmy Fallon la tua vita è completa». Sono andato a vedere e non ci credevo. Dopo 10 minuti ha fatto quel post: mi sembrava un sogno. La sera mi sono addormentato guardandolo». 
Dalla tv all’ambiente, cosa l’ha colpita di più di Greta Thunberg e dei Friday for Future? 
«Colpisce che una ragazza così giovane si sia esposta con tanta determinazione. In questo senso le prossime generazioni saranno migliori della nostra. Lo vedo anche con mia figlia che ha 6 anni, a scuola stanno molto attenti all’ambiente». 
E lei cosa fa per l’ambiente?
«Cerco di non inquinare, ho un’auto elettrica, uso i mezzi pubblici. In casa abbiamo ridotto al minimo l’uso della plastica, usiamo bottiglie di vetro».
GQ l’ha inserita nella classifica degli italiani meglio vestiti. Cos’è lo stile per lei?
«Sono un tipo da un jeans e una maglietta, ma credo in chi ci capisce più di me, quindi il premio lo dedico a mia moglie e alla mia stylist». 
A proposito di moda, sarà stato invidiatissimo quando la scorsa stagione ha ospitato Emily Ratajkowski…
«Io gioco ancora a calcio, lascio immaginare i commenti che mi hanno fatto appena tornato in spogliatoio».
Complimenti e critiche sui social: come li prende?
«Entrambi con la giusta moderazione».
Qual è il valore aggiunto di chi viene dalla provincia? 
«Alla lunga può essere una palude perché ti confronti con pochi, ma è anche un tesoro perché quello che hai è reale, i rapporti umani sono più veri. La provincia può imbrigliare, ma ti dà anche una spinta ad uscire. Se a tutte le cose riesci a togliere la sovrastruttura, quelle stesse cose sono semplici».
Che tipo di lettore è? Pensa di scrivere un quarto libro?
«No, per ora no, non ho grossi spunti in questo senso. Per il resto sono un lettore onnivoro, leggo una trentina di libri l’anno».
Barbara Nevosi

10 Aprile 2019
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