Sbloccacantieri e flat tax agitano il Governo

Martedì il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, tra i teorici della Flat Tax, sarà ricevuto dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, al ministero dell’Economia. All’incontro si discuterà della proposta del Carroccio di estendere la tassa piatta, sinora applicata alle Partite Iva, anche alle famiglie. Tema che ha provocato nuove scintille fiscali nella maggioranza in vista del prossimo Documento di economia e finanza. I conti della flat tax non tornerebbero, specie in un’economia in recessione tecnica. Alcuni esponenti pentastellati, quindi – pur dicendosi non contrari –  affermano pubblicamente che si tratterebbe di un’ipotesi irrealizzabile. Per la ministra per il Sud Barbara Lezzi (M5S) la flat tax è «una promessa che non si può mantenere». Il leader leghista Matteo Salvini non può lasciar correre. La tassa piatta è nel contratto di governo, spiega, auspicando poi che «non ci siano resistenze da parte di nessuno». Anche perché, afferma, la cifra circolata di 60 miliardi è una bufala: per la prima fase, basterebbero 12-15 miliardi di euro.
Il titolare del dicastero di via XX settembre, Giovanni Tria, getta acqua sul fuoco, spiegando di non aver mai visto alcuna stima ufficiale. Certo, «varie ipotesi di flat tax sono allo studio da luglio scorso», spiega il professore, ma al momento «non c’è nulla di nuovo». 
Intanto il premier Conte ha lavorato allo “sbloccantieri” che mercoledì sarà in cdm, con M5S che accusa la Lega di aver proposto un condono, e la Lega che smentisce.  Intanto alla Camera prosegue il cammino del decretone.