Diabolik sono io
6:10 am, 4 Marzo 19 calendario

Il mistero di Diabolik tra fiction e testimoni doc

Di: Redazione Metronews
condividi

CINEMA Di Diabolik tutti sanno che è un ladro, un assassino, che porta una calzamaglia integrale, che ha una fidanzata bionda che si chiama Eva e che va in giro con una bella macchina nera. Sono questi i dettagli lo rendono ancora oggi vivo e piuttosto pericoloso. Del resto il suo nome lo ha preso da una pantera. Un nome che diventa la sua vera identità, la sola tra le identità-maschera che userà strada facendo. Chi non lo conosce scoprirà tutto questo, chi lo conosce da decenni scoprirà anche ciò che non sapeva vedendo questo “Diabolik sono io“ (dall’11 marzo in sala), storia dell’intuizione delle due “sorelle del terrore”,  Angela & Luciana Giussani, che nei primi Anni ‘60, crearono un mondo del terrore e un uomo.
Scritto da Mario Gomboli insieme a Giancarlo Soldi, che firma anche la regia, intreccia fiction, materiale d’archivio e testimonianze di protagonisti dell’universo del fumetto, da Milo Manara a Mario Gomboli a Alfredo Castelli, da Tito Faraci a Gianni Bono, e di esperti del noir da Carlo Lucarelli a Andrea Carlo Cappi, ai Manetti bros, e vuol essere anche un’indagine del mistero legato ad Angelo Zarcone interpretato da Luciano Scarpa. Era il disegnatore del Numero Uno di Diabolik e scomparve senza lasciare tracce dopo aver completato le tavole di quel primo albo.
Nel 1982, in occasione del ventennale della testata, fu assoldato persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovarlo ma invano. Il  primo creatore di Diabolik si è dissolto nel nulla. E il mistero continua.
 
 
SILVIA DI PAOLA
 

4 Marzo 2019
© RIPRODUZIONE RISERVATA