Lirica/Concorsi
10:20 am, 7 Gennaio 19 calendario

Aslico: ecco i premi ai talenti dell’Opera

Di: Redazione Metronews
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COMO Diciotto finalisti dai 18 ai 31 anni di età si sono sfidati al Teatro Sociale di Como. Alla fine, la befana dell’Aslico – la benemerita associazione lirica concertistica italiana che dal 1949 seleziona i giovani talenti del belcanto in un concorso per ruoli, li forma e li fa esibire in produzioni “vere” – ha messo nella calza i premi: nel Guglielmo Tell di Rossini della prossima stagione di OperaLombardia canteranno il tenore 26enne Nico Franchini (il pescatore) e il 29enne baritono Michele Patti (Tell); nella Sonnambula di Bellini, invece, si esibiranno il basso 29enne Davide Giangregorio (Rodolfo), i soprani di 26 e 24 anni Veronica Marini e Yulia Muzychenko (Amina), e la 23enne Giulia Mazzola (Lisa).
Assegnati i ruoli anche per il donizettiano Elisir d’amore in corso di preparazione per la prossima edizione di Opera Domani, per il pubblico più giovane: Nemorino sarà il tenore Giacomo Leone, trentenne, Adina i soprani Veronica Marini (doppiamente premiata, quindi) e Noemi Muschetti. Giudicati “idonei non vincitori” la 22enne Francesca Longari, che in finale ha cantato un Sombre forêt dal Tell in modo già maturo, e il 24enne baritono Francesco Leone. Occhio alle “voci emergenti”: premiati i soprani Francesca Maria Cucuzza, Federica Guida (interprete virtuosistica di Der Hölle Rache, dal Flauto magico) e l’appena diciottenne Caterina Maria Sala (comasca, per lei l’ovazione e il premio del pubblico) e il mezzosoprano Irene Savignano, una Santuzza davvero convincente.
Sarà riuscita l’Aslico, che in passato rivelò, tra gli altri, Carlo Bergonzi e Renata Scotto, a trovare nuovi talenti, con questo suo 70° concorso europeo e internazionale? La risposta dovrebbe essere un “sì” convinto: il livello medio dei concorrenti è parso, con evidenza, decisamente buono e incoraggiante. Anche il grande prestigio della giuria è una garanzia. Il presidente, Dominique Meyer, direttore della StaatsOper di Vienna, ha detto, a riprova della meditatezza dei giudizi, che i concorrenti «li abbiamo sentiti tre volte, alle eliminatorie, in semifinale e in finale. Siamo stati generosi. Chi ha “perso” non deve essere triste, già essere arrivati in finale qui, è come essere arrivati in una finale ai giochi olimpici». La “generosità” cui accennava Meyer si può ravvisare nel fatto che quasi tutti, alla fine, sono stati premiati. A secco di riconoscimenti, però, uno che sicuramente avrebbe meritato. È il “buffo” di 26 anni Alberto Comes. Ma l’Aslico, questo lo sappiamo già, lo ripescherà senz’altro, premio o non premio.
SERGIO RIZZA
Twitter: @sergiorizza

7 Gennaio 2019
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