Latte, Coldiretti Lazio insoddisfatta degli aumenti

REGIONE «L’aumento di 1 centesimo al litro (da 0,38 a 0,39 euro al litro), per tre mesi, riconosciuto agli allevatori dalla Fattoria Latte Sano ci lascia assolutamente insoddisfatti». Lo scrive in una nota David Granier, presidente di Coldiretti Lazio, delusa dall’aumento concesso agli allevatori. «Si tratta di un incremento minimo, irrisorio, per un periodo molto limitato, che non consente ai produttori neanche di arrivare a coprire i costi di produzione» scrive David Granier nella nota. «Non è stato rispettato nemmeno lo storico differenziale rispetto al prezzo del latte alla stalla fissato ad ottobre in Lombardia, che rappresenta da sempre uno storico punto di riferimento per le quotazioni a livello nazionale. Ci troviamo quindi di fronte a una risposta inadeguata, soprattutto se consideriamo che in questo periodo la richiesta è alta, come dimostra l’aumento del prezzo del latte spot negli ultimi 3 mesi, passato da 0,40 euro a 0,46 euro al litro».
E quindi, secondo Coldiretti, il punto è sempre quello del latte importato. Un fenomeno più grande di quanto si possa immaginare. «Purtroppo si continua a puntare sulle importazioni, che nel Lazio hanno ormai raggiungo livelli record con circa 4,5 milioni di quintali equivalenti tra latte liquido, formaggi, cagliate e altro, ben al di sopra della produzione regionale degli allevatori laziali. In questo modo si penalizza un settore in grande difficoltà, reduce da due stagioni difficili per l’approvvigionamento delle materie prime e ancora in attesa dei pagamenti del PSR (Piano di Sviluppo Rurale, ndr). Le industrie non possono continuare a usare la scure dell’alta deperibilità per imporre prezzi insostenibili, per di più su un prodotto unanimemente riconosciuto di alta qualità. In tal senso ci aspettiamo dalla Centrale del Latte, asset strategico per il settore zootecnico laziale, una risposta positiva a garanzia del lavoro agli allevatori». – Lo comunica in una nota David Granieri, presidente Coldiretti Lazio.