Rifiuti, bruciano 2 depositi: pista dolosa
Due enormi incendi in impianti di stoccaggio dei rifiuti a distanza di sei ore nella notte, uno in via Chiasserini a Quarto Oggiaro, l’altro a Novate. Entrambi erano stati oggetto di sopralluoghi pochi giorni fa. E per entrambi è difficile escludere l’ipotesi di un gesto doloso e non evocare la terra dei fuochi e le infiltrazioni criminali, come del resto ha fatto ieri anche il Ministro all’Ambiente Costa. Nel caso del gigantesco incendio della I.p.b. Srl, a Quarto Oggiaro, che per i vigili del fuoco coverà ancora per giorni, il sopralluogo di giovedì scorso aveva rivelato come il deposito, che avrebbe dovuto essere vuoto, fosse invece pieno di rifiuti, 16 mila metri cubi di gomma piuma, stracci e plastica. La I.p.b. aveva ceduto parte dell’attività ad una ditta a cui a fine agosto era stata negata l’autorizzazione ad operare per alcune irregolarità. I controlli recenti alla Ri.Eco, ditta di materiale cartaceo e plastico a Novate Milanese, non avevano riscontrato irregolarità.
«Qualche timore sul rischio di possibili infiltrazioni criminali ce lo abbiamo anche noi» ha detto ieri l’assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo ricordando però che su 3000 impianti lombardi, gli incendi sono 20 all’anno. Per il rogo di Milano la pm Donata Costa ha aperto un fascicolo per incendio doloso. Al momento non sarebbero state rilevate sostanze pericolose nell’aria causate dai roghi ma l’invito alla popolazione è tenere chiuse le finestre fino che l’Arpa non avrà completato le analisi. P.R.
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