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10:08 pm, 15 Ottobre 18 calendario

Accordo su pensioni reddito di cittadinanza e pace fiscale

Di: Redazione Metronews
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Roma  Giornata convulsa e decisiva per i provvedimenti economici del governo. Entro ieri sera infatti era necessario inviare una prima presentazione della legge di bilancio alla Commissione europea. «Sono lieto di annunciarvi che nei tempi previsti e senza nessuna dilazione abbiamo approvato il Decreto fiscale e la legge di Bilancio. Come nelle previsioni, manderemo la lettera a Bruxelles entro le 24», ha comunicato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Cdm che ha approvato la manovra e il decreto fiscale collegato. 
Ma non è stato tutto così facile. Gli elementi più importanti infatti ieri era ancora da chiudere. E il lunedì non era cominciata bene: il vertice della mattina era stato disertato dal vicepremier Di Maio, mossa letta come un segno di fastidio verso alcune richieste della Lega in ambito di “pace fiscale”. 
Il vertice decisivo fra Conte, Tria, Di Maio e Salvini si è poi tenuto nel pomeriggio, e ha avuto una lunga durata che ha causato due ore e mezza di ritardo al successivo Consiglio dei ministri. Poi però i leader si sono mostrati soddisfatti di quanto deciso. 
«Siamo riusciti a tenere i conti in ordine mantenendo le promesse annunciate in campagna elettorale e messi nero su bianco sul contratto di governo che rappresenta e rappresentera’ sempre il nostro fondamento», ha detto il premier Conte. «La logica della legge di Bilancio è quella illustrata nella nota aggiornamento al Def. Questa legge di bilancio riflette esattamente quanto contenuto in quel documento sia negli obiettivi di deficit sia nei contenuti», ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha ricordato i principali interventi: eliminazione dell’aumento Iva previsto nella legislazione vigente, finanziamento dell’avvio del reddito di cittadinanza e della correzione della riforma Fornero. Tria ha smentito ipotesi di dimissioni: «Non sono portato al masochismo di subire tutta la legge di bilancio per dimettermi dopo». 
«Dopo averlo dimostrato sull’immigrazione e la sicurezza, anche su temi economici continuiamo a mantenere le  promesse con gradualità e coraggio. Fornero, flat tax, Equitalia: anche su questi temi siamo il cambiamento», ha festeggiato il vice premier leghista. «Il reddito e la pensione di cittadinanza partiranno nei primi tre mesi 2019», ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. «Per noi questa non è una manovra qualsiasi ma un nuovo contratto sociale con i cittadini», ha detto il leader grillino.
Dall’Europa però l’Olanda ha preannunciato che intende sollevare la questione del quadro programmatico di bilancio dell’Italia al Vertice dell’Unione europea di giovedì.
I provvedimenti
Accordo dunque M5s-Lega su decreto fiscale e legge di bilancio. Dopo due giorni di tensioni sui nodi della cosiddetta pace fiscale e sulle pensioni d’oro, i due partiti di maggioranza hanno raggiunto la difficile intesa in un vertice di circa due ore e mezza che ha preceduto il consiglio dei ministri, slittato di un paio d’ore. Il partito di Matteo Salvini ha incassato il via libera alla “pace fiscale” concedendo in cambio il proprio lasciapassare al taglio delle pensioni d’oro, che non è entrato nel dl fiscale approvato ieri, come voleva Luigi Di Maio, ma confluirà in un collegato alla manovra.
Decreto Fiscale
Da quanto è emerso da fonti dei due partiti al termine del vertice, la pace fiscale sarà avviata da subito e riguarderà solo chi ha presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà possibile, attraverso una dichiarazione integrativa, fare emergere fino a un terzo in più delle somme dichiarate l’anno precedente con un tetto di 100 mila euro. Sui maggiori imponibili dichiarati si applicherà una imposta unica al 20 per cento. Previsto anche un condono totale per le mini-cartelle sotto i mille euro fino all’anno di imposta 2010. Lo riferiscono fonti della Lega spiegando che la misura riguarderà 10 milioni di contribuenti e il 25% dei crediti non riscossi di Equitalia. Per il precontenzioso e il contenzioso sulle cartelle, inoltre, via sanzioni e interessi con la possibilità di pagamento dilazionato in 20 rate trimestrali, pari a 5 anni. Fonti del M5s hanno anche annunciato l’inasprimento delle sanzioni per gli evasori fino ad arrivare all’arresto. Ci saranno anche norme che consentiranno di chiudere in modo agevolato gli accertamenti e le liti fiscali.  
Pensioni
Da parte leghista si è fatto trapelare che il superamento della legge Fornero sulle pensioni comincerà a febbraio con l’introduzione della “quota 100” senza «penalizzazioni ed esclusioni». Quota 100 consentirà di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi, e vuole essere strutturale. Per la Lega un inizio per arrivare a ridurre a 41 anni di contributi il requisito per la pensione anticipata, quella che si ottiene indipendentemente dall’età. Mentre sul fronte delle pensioni d’oro, è stato raggiunto un accordo di massima che prevederebbe il taglio agli assegni sopra i 4.500 euro netti al mese (un miliardo di euro in tre anni a copertura nella legge di bilancio), anche se i grillini avrebbero voluto mettere mano anche alle pensioni sui 3.000-3.500 euro. La legge sarà sottoposta all’Aula.
Semplificazione 
Via libera anche a un secondo decreto detto taglia scartoffie e leggi inutili. Il decreto prevederà oltre 100 adempimenti in meno per le imprese, e misure per una Rca auto «equa». Stop anche al duplice incarico governatore regionale e commissario alla Sanità. Inoltre, chi ha crediti con la PA non vedrà pignorata la casa.

15 Ottobre 2018
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