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9:39 pm, 1 Ottobre 18 calendario

Scintille da Bruxelles sulla manovra italiana

Di: Redazione Metronews
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Roma Il Def non ha ancora i dettagli nero su bianco, la manovra non c’è, ma sulla rotta Roma-Bruxelles viaggiano soprattutto scintille. Oltre al ministro dell’Economia Tria che ha partecipato al summit europeo di ieri (rassicurando sul fatto che il debito italiano calerà) ma è tornato a Roma prima dell’Ecofin di oggi: un pessimo segnale secondo molti, un’agenda di lavoro già programmata, spiega Di Maio. Oggi comunque partirà al governo la “cabina di regia” sull’economia, un modo per “condividere” con il ministro Tria la gestione dei conti.
Intanto   Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha escluso ulteriori concessioni all’Italia, perché «potrebbero portare alla fine della zona euro». «Dobbiamo evitare che l’Italia reclami condizioni speciali che, se concesse a tutti, significherebbero la fine dell’euro», ha detto spiegando di non volere che l’Italia sia «una nuova crisi greca». «Non ci sarà nessuna fine dell’euro», replica il ministro Tria. Il quale ha anche detto che «il problema è la qualità della manovra, questa manovra è una manovra di crescita. Se vinciamo la scommessa della crescita tutto va bene, se non vinciamo la scommessa della crescita allora cambieremo manovra». Ma intanto i toni con l’Europa sono sempre più duri. Dai commissari Moscovici e Dombrovskis giungono parole dure sulla situazione dell’Italia, e Di Maio replica sostenendo che «qualche istituzione europea gioca a fare terrorismo alimentando le tensioni dello spread». I due replicano che non sono le loro parole ma quello che propone il governo a scoraggiare gli investitori. 
In questo contesto Tria, Di Maio e Conte ribadiscono che la manovra non si discosterà dal 2,4% di deficit/pil che loro hanno programmato, come il premier ha ribadito anche al presidente Mattarella in un incontro al Quirinale.  
Reddito di cittadinanza
Intanto il ministro Di Maio ha affermato che la pace fiscale è quasi pronta ma i 5 Stelle non voteranno alcun condono e la soglia che sarà definita non dovrà aiutare i grandi evasori. Mentre il reddito di cittadinanza è destinato a chi è residente da almeno dieci anni nel territorio nazionale. Per il vicepremier, «Sarebbe l’ideale usare la tessera sanitaria con chip per l’erogazione del reddito di cittadinanza, ma nel frattempo sarà messa su una carta elettronica». L’importo accreditato sarà «da spendere negli esercizi commerciali in Italia per far crescere l’economia, bisogna limitare al massimo le spese fuori dall’Italia. Avremo un gettito Iva e di Pil superiore alle aspettative». 
 

1 Ottobre 2018
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