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8:02 pm, 16 Luglio 18 calendario

Simulazioni sulla Sindone “False le macchie di sangue”

Di: Redazione Metronews
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“Le macchie di sangue sulla Sindone di Torino sono false. A parte quelle in corrispondenza delle mani, che possono essere verosimili, le altre sembrano più frutto di pennellate artistiche”. A sostenerlo è Luigi Garlaschelli, chimico del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP), uno degli autori di uno studio pubblicato sul Journal of Forensic Sciences. Lo scienziato, che da anni studia il mistero della Sindone, tanto che nel 2009 ne ha realizzato una copia perfetta, è stato autore e cavia dell’esperimento. Insieme a Matteo Borrini, antropologo forense dell’Università di Liverpool, hanno ricostruito la formazione delle macchie sul sacro lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, utilizzando “tecniche alla CSI”.    “Grazie all’analisi degli schizzi di sangue, abbiamo dimostrato che la quasi totalità delle macchie sulla Sindone non sono compatibili con nessuna posizione di un corpo umano, né crocifisso e né supino nel sepolcro – dice Garlaschelli – Abbiamo fatto varie prove sia sul mio corpo che usando un manichino e non abbiamo alcun dubbio che le macchie somigliano più a pennellate che a colature vere di sangue”.
Simulazioni. I ricercatori hanno simulato la crocifissione in molti modi diversi, usando sia sangue vero che artificiale. “Una sacca di sangue – racconta – è stata attaccata al mio braccio e attraverso una cannula abbiamo fatto colare del sangue sul dorso della mano. Ho spostato il braccio mettendolo in diverse angolazioni, ed è emerso che, mentre le macchie in corrispondenza sul dorso della mano potrebbero essere verosimili, anche se sul lenzuolo ‘di prova’ sono più chiare rispetto a quelle della Sindone, i rivoletti di sangue che sarebbero dovuti cadere dagli avambracci non dovrebbero risultare verticali rispetto alla testa come invece sono sul lenzuolo”. Ancora meno verosimili le macchie in corrispondenza del torace e quella che forma una cintura nella regione lombare. “La prima – spiega Garlaschelli – nella Sindone è troppo grande per essere verosimile. In realtà, dovrebbe presentare dei rivoletti di sangue verticali e lunghi. Ancora più irrealistica la seconda. Si riteneva che la cintura ‘di sangue’ nella regione lombare fosse dovuta al sangue fuoriuscito dalla ferita al costato dopo la morte, quando il corpo era sdraiato nel sepolcro. I nostri test su un manichino, invece, dimostrano che se fosse stato proprio così la macchia di sangue non dovrebbe trovarsi in corrispondenza dei reni. ma nella regione della scapola”.

16 Luglio 2018
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