Migranti
8:21 pm, 9 Luglio 18 calendario

Le missioni diventano un problema con la Ue

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Non ci sfiliamo da niente, vogliamo semplicemente che cambino le regole come la stessa Ue ha dichiarato. Noi restiamo nelle missioni internazionali se le regole cambiano, vogliamo continuare a salvare le vite umane ma non sta scritto né in cielo né in terra che le persone salvate debbano restare in pianta stabile in Italia». Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sulla ventilata chiusura dei porti anche alle navi militari delle missioni. Un invito al rispetto degli impegni internazionali era giunto dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero, e dal vicepremier Di Maio: «Finchè la missione Eunavformed rimane in piedi, i porti sono quelli italiani. Ma l’obiettivo è cambiare le regole di ingaggio».
Revisione in autunno
Impresa non rapida e non facile, precisano fonti Ue. L’accordo operativo dell’operazione Sophia prevede che «il porto di sbarco e luogo sicuro» in caso di salvataggio di migranti in mare «debba essere in Italia». Roma potrà chiedere di modificare le regole solo nell’ambito della «revisione strategica» del mandato che si terrà il prossimo autunno, ma «serve l’unanimità» dei 28 Stati membri per arrivare a un diverso dispositivo delle imbarcazioni impegnate in Eunavfor Med.
Incontro al Colle
Lunedì, intanto, Salvini ha parlato di immigrazione anche con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un colloquio definito «molto cordiale». Sul tavolo anche i temi sicurezza, terrorismo, confisca dei beni mafiosi e Libia. Nessun accenno ai temi legati ai procedimenti giudiziari in corso e all’operato della magistratura.
Verso Innsbruck
Martedì è previsto un nuovo vertice tra Salvini e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mentre già oggi ci sarà una riunione tecnica sempre sul tema immigrazione in vista del vertice di Innsbruck dell’11 e 12 luglio. Il governo «sta valutando» la richiesta di un incontro avanzata dal ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb. Ad Innsbruck Roma dirà sì al sostegno alla Libia, con un ripensamento sulle varie missioni europee che prevedono che chi viene salvato sia portato automaticamente in Italia. «Vogliamo sapere dall’Europa quanti uomini e quanti mezzi metterà – ha detto Salvini – poche parole, ma fatti concreti».
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9 Luglio 2018
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