Il lavoro delle donne nasce dalle passioni vere
INTERVISTA Ma è davvero possibile fare un lavoro che ci piace e non ci stressi, essere contente tutti i giorni dell’impegno che ci aspetta durante la giornata? E’ quello che sostiene Filomena Pucci, nel suo nuovo libro “Quello che ti piace fare è ciò che sai fare meglio” (in uscita da Fabbri, p. 192 euro 15). Già autrice di “Appassionate” storie di donne che, partendo da loro stesse, si sono inventate un lavoro e hanno creato impresa, Pucci ci spiega come ogni donna può far fiorire (e fruttare) la sua passione.
Come si va a caccia di una passione che diventi il nostro lavoro?
La passione è spesso associata a eventi eclatanti, un amore travolgente, un talento artistico eccezionale. Invece la nostra vera passione ci accompagna da sempre. Di solito è la cosa che i nostri amici ci invitano a fare perché a noi viene bene. Può essere anche una nostra naturale attitudine come saper ascoltare, coltivare i fiori.
Quali sono gli indizi per capire se siamo sulla via giusta?
La facilità. Quello che ci piace fare, anche se impegnativo, ci va di farlo. E poi l’energia: la passione genera piacere e il piacere genera calore, energia. E la soddisfazione: quando abbiamo seguito la nostra passione, anche se ci è costata fatica e impegno, siamo pieni di soddisfazione.
E’ possibile riuscirci a qualunque età?
Certo! La passione non si estingue mai, attende paziente che noi la riconosciamo.
Tantissime donne vivono il lavoro come prestazione, “dobbiamo essere brave, perfette”. E’ sbagliato?
La passione è radicata nel piacere, non nel dovere. Il dovere vincola, limita. Certo poi ci vuole del tempo per gestire la transizione dal lavoro che facciamo per pagare le bollette a quello che parla di noi. Ma poi succederà: riusciremo a soddisfare i nostri bisogni economici e dell’anima.
Cosa non fare per non essere stressate nel lavoro?
Credere che non abbiamo alternative. La trasformazione si costruisce con tempo coraggio e determinazione. Illuminate dall’idea di un progetto appassionato riusciremo meglio a tollerare la momentanea situazione che non ci soddisfa o non ci gratifica.
ANTONELLA FIORI
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