Vittoria di Foodora Respinto ricorso dei riders
Torino Nessun risarcimento, nessuna riassunzione. I sei ex fattorini di Foodora, la società di consegna di cibo a domicilio, hanno perso la causa fatta al tribunale di Torino, sezione “Lavoro”. Ieri sera il presidente della sezione Marco Buzano ha respinto le richieste presentate dai loro legali, gli avvocati Giulia Druetta e Sergio Bonetto. Secondo loro i sei “rider”, allontanati dopo aver protestato contro le condizioni economiche, erano lavoratori subordinati e non collaboratori autonomi di Foodora. Per questo chiedevano un risarcimento di 20mila euro ciascuno per l’ingiusto licenziamento. Inoltre gli avvocati chiedevano un risarcimento per l’assenza di tutele e la violazione dei dati personali: tramite l’app installata sul loro telefonino i fattorini ricevevano gli ordini, ma venivano anche controllati. Accuse respinte dai difensori dell’azienda: «Da un lato manca l’obbligo di lavorare – ha sostenuto l’avvocato Ornella Girgenti, che con i colleghi Paolo Tosi e Giovanni Realmonte difende Foodora – e dall’altro l’obbligo di far lavorare. Erano i rider a decidere quanto e quando dare disponibilità e l’azienda non si è mai vincolata a far lavorare. Non c’è scritto da nessuna parte che il rider deve offrire una disponibilità minima».
Andrea Giambartolomei
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