Scatta guerra di nervi tra Salvini e Di Maio

ROMA Cala il gelo tra M5S e Lega. «A queste elezioni i cittadini hanno partecipato con entusiasmo e, quindi, va data una risposta e questa risposta secondo noi non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come premier». Così ha acceso le polveri ieri mattina Alfonso Bonafede, esponente del M5S. Nel pomeriggio è arrivata però la secca replica di Matteo Salvini: «Se Di Maio insiste e dice “io io io” non se ne fa niente». Per il segretario leghista non è accettabile neanche alcun veto del M5S a Forza Italia per la formazione del governo. E c’è una precisazione anche sulla terza via: «Se il premier fosse, con sei ipotetiche, una figura terza, deve essere un politico, di un governo politico. Con i tecnici abbiamo già dato». Ma in serata è arrivata la controreplica di Di Maio, che ha annunciato un ulteriore giro di consultazioni facendo saltare il faccia a faccia con Salvini: «Oltre il 32% ha votato il M5S e il sottoscritto come premier. Non è una questione personale, ma di credibilità della democrazia – ha scandito il leader del Movimento – è la volontà popolare che conta. Farò di tutto affinchè venga soddisfatta».
Delrio capogruppo Pd
Intanto sono stati eletti i capigruppo di Camera e Senato. Forza Italia punta sulle donne: Bernini e Gelmini. Il Pd, a sorpresa e con mediazione voluta dal segretario reggente Martina, ha scelto alla Camera la “colomba” Delrio al posto di Guerini; mentre al Senato c’è il renziano Marcucci. La Lega indica Giorgetti e Centinaio. Il M5S ufficializza Giulia Grillo e Toninelli.
Da Ue richiamo sui conti
A causa del suo elevato livello di debito l’Italia deve «rispettare le regole» e condurre «politiche di bilancio responsabili». Lo ha ribadito il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. Anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha lanciato un appello alla responsabilità sui conti pubblici.