VERSO IL VOTO
8:39 pm, 22 Febbraio 18 calendario

Industria oltre la crisi ma Juncker bastona

Di: Redazione Metronews
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ROMA La crisi sembra ormai alle spalle. L’Istat rileva che nel 2017 il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, è aumentato del 5,1%: dato più alto dal 2011 quando fu del 6,8%. Nel solo mese di dicembre, l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria ha raggiunto il livello più elevato da ottobre 2008, continua l’Istat spiegando che nel quarto trimestre la crescita, rispetto al trimestre precedente, è pari al 2,9%. Anche in termini tendenziali il fatturato è salito del 7,2%, con incrementi del 7,3% sul mercato interno e del 7,1% su quello estero.
Ripercussioni in Borsa
Ma il presidente della Commissione Ue lancia l’allarme sul voto in Italia e non nasconde la preoccupazione per gli scenari incerti che si potrebbero delineare dopo il 4 marzo e potrebbero avere ripercussioni sull’Europa e sui mercati finanziari. «Sono preoccupato per l’esito delle elezioni italiane – ha affermato Jean Claude Juncker – dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un governo non operativo in Italia». Parole che hanno fatto scendere la Borsa di Milano, con il Ftse Mib che prima ha toccato -1,56% e poi ha chiuso a -0,84%.
La risposta di Gentiloni
Immediata la replica del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: «Le elezioni italiane non saranno un salto nel buio, nessun baratro – ha assicurato il premier – anche perchè i governi sono tutti operativi. Non ci sono governi più operativi e meno operativi. I governi governano». Anche dal Colle, è stato fatto trapelare il pensiero del presidente Mattarella, secondo il quale l’Italia non sarà un problema per l’Europa: avrà un governo stabile, sostenuto da una maggioranza parlamentare e in tempi ragionevolmente rapidi.
Reazioni politiche
Le parole di Juncker irrompono nella campagna elettorale e, fatta eccezione per Emma Bonino, che riconosce «non stiamo facendo una bella figura», suscitano la reazione dei vari leader politici. «Ogni volta che Juncker parla, purtroppo o per fortuna, accade l’esatto contrario», ha sostenuto il segretario leghista Matteo Salvini. «Consigliamo a Juncker di evitare dichiarazioni che appaiano come ingerenze nella vita politica di uno dei Paesi fondatori. La politica dei moniti e dei diktat di Bruxelles è morta», ha detto l’europarlamentare del M5S Fabio Massimo Castaldo.
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22 Febbraio 2018
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