Rimborsi e massoni scuotono i 5 stelle

Roma Resta al centro della tempesta il Movimento 5 Stelle. Il caso dei massoni nelle liste si arricchisce di una nuova puntata. Dopo il caso del candidato campano spuntano altri due nomi. Il M5S li ha prontamente espulsi: «Al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica. Per questa ragione non possono stare nel Movimento 5 Stelle e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio». Ma il segretario del Pd Renzi attacca: «Ogni giorno Di Maio ne butta fuori uno, ma quelli sono in lista. Se in quei collegi voti 5 stelle quelli vanno in Parlamento». Poi il capitolo rimborsi: le Iene hanno reso noto che secondo la loro fonte i parlamentari coinvolti non sarebbero otto, come ufficializzato da Di Maio, ma 14. E quello dei bonifici revocati non sarebbe l’unico “trucco”. 
Intanto il centrodestra non ha previsto nessuna manifestazione elettorale unitaria. Ognuno fa per sè. Per Fratelli d’Italia la grana dell’inchiesta per voto di scambio su un candidato in Campania. Nelle differenze fra alleati, per Maurizio Lupi «quella di Noi con l’Italia-Udc è la proposta moderata e responsabile che ha il coraggio di dire le cose come stanno senza fare promesse mirabolanti». 
Per Pietro Grasso di Leu «non ci sono pregiudizi a un governo con M5S».