Corruzione
8:29 pm, 6 Febbraio 18 calendario

Sgominato il sistema della Giustizia aggiustata

Di: Redazione Metronews
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ROMA Un giro di sentenze e inchieste ad hoc in cambio di regali e favori, con appalti milionari assegnati attraverso ricorsi “aiutati” al Tar e al Consiglio di Stato. Nella rete di corruzione scoperta dalle Procure di Roma e Messina ci sono avvocati, magistrati, imprenditori e professori universitari. La guardia di finanza ha arrestato 14 persone, mentre uno degli indagati, l’avvocato Giuseppe Calafiore, è fuggito lunedì a Dubai. In carcere sono finiti tra gli altri l’avvocato Piero Amara, e l’imprenditore Fabrizio Centofanti. Domiciliari per l’imprenditore Ezio Bigotti, già indagato nel caso Consip, e Giancarlo Longo, 49 anni, già sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa. Indagato anche Riccardo Virgilio, ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, oggi in pensione.
Interferenze sull’indagine Eni
Sono oltre venti i procedimenti sospetti aperti a Siracusa da Longo: uno di essi, secondo chi indaga, era nato nel 2016 con l’obiettivo di spiare e inquinare l’indagine aperta presso la Procura di Milano a carico dell’ad di Eni Claudio Descalzi per una tangente da 1,3 miliardi di euro in Nigeria. Le fiamme gialle di Messina e Roma hanno passato al setaccio i flussi economici di tutte le persone coinvolte. Da lì sono emersi i viaggi e i regali arrivati per compensare Longo, le super parcelle pagate ai periti compiacenti del magistrato incaricati di redigere perizie false. Trovato anche un conto in Svizzera attraverso il quale Virgilio nascondeva al fisco oltre 750 mila euro. Diverse le sentenze del Consiglio di Stato finite al centro dell’indagine, tre delle quali, su gare Consip, avrebbero spostato appalti in favore di Bigotti.
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6 Febbraio 2018
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