Ragazze e coca il tesoro dei boss albanesi
GIUSTIZIA Una ragazza “fruttava” 500 euro a notte, circa 12 mila euro al mese, bastava “gestirne” tre per arrivare a 40 mila, per un giro d’affari milionario. È quanto emerso dall’indagine che ha stroncato ieri su un grosso giro di prostituzione gestito da albanesi e che ha portato in carcere 25 persone. Una trentina le ragazze coinvolte, per la maggior parte albanesi, rumene e moldave, tra i 20 e i 25 anni, tutte portate in Italia con la promessa di un lavoro. Ognuna valeva un affitto sul marciapiede di 100 euro a notte nella zona compresa tra la circonvallazione esterna e Lorenteggio. A capo dell’organizzazione K.M., lo “zio”, che con i suoi parenti – tutti provenienti dalla città di Fier – imponeva ai protettori rumeni che “compravano” e gestivano le ragazze, di versare l’affitto delle postazioni.
«Il fiume di soldi era ininterrotto», hanno spiegato i poliziotti e spesso era reinvestito nel traffico di cocaina ed eroina. Alcuni arresti per droga sono infatti stati eseguiti in flagranza proprio nell’ambito della stessa operazione: un chilo di eroina è stato sequestrato a Genova.
In un appartamento, oltre a 37 mila euro in contanti, gli agenti hanno trovato una pistola 7,65 carica: era anche così che gli albanese gestivano i rapporti, da “capizona”, con gli sfruttatori e con le stesse prostitute. L’indagine è partita dalla denuncia di una ragazza sfruttata.
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