Amedeo Minghi
12:01 am, 12 Novembre 17 calendario

Minghi: Una vita da artigiano della canzone

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA «Ritorno al Sistina per raccontare “La Bussola e il Cuore”, un lavoro illuminante perché racchiude le diverse traiettorie che ho inseguito in oltre cinquant’anni di carriera; continuo a scrivere al pianoforte come un vero artigiano della canzoni: prima le immagino e poi le riporto sulla tastiera». Parola di Amedeo Minghi, uno dei protagonisti storici della canzone italiana, in scena stasera alle 21 al Teatro Sistina con il suo nuovo tour “La Bussola e il Cuore”. La tournée prende il nome dal nuovo album del cantautore romano, un triplo cd che si articola in tre diversi lavori: “La Bussola”, il nuovo album, “Il Cuore”, che raccoglie classici riarrangiati e brani inediti legati al percorso di fede, e “Mappe”, un terzo cd che comprende 20 brani registrati tra i primi Anni ’70 e la prima metà degli Anni ’80.
Come è nato il progetto “La Bussola e il Cuore”?
In occasione dei miei 50 anni di carriera avevo la necessità di fare ascoltare ciò che sono oggi con nuove canzoni ma nello stesso tempo, senza toni celebrativi, riconsiderare tutta la mia esperienza musicale.
È cambiato nel tempo il suo approccio alla musica e alla forma-canzone?
Chiaramente si è evoluto, si è affinato, delle cose che magari prima erano sperimentali si sono fatte più precise, in teoria si tende a migliorare con il tempo. E naturalmente le canzoni cambiano nella misura in cui cambia chi le scrive.
Ha attraversato 50 anni di storia della canzone italiana: come è cambiata nel tempo la scena musicale del nostro paese?
Oggi è molto più caotica, casuale, si è perso il rapporto che c’era con i discografici, tranne pochissime eccezioni. E’ una frammentazione che è sotto gli occhi di tutti. I giovani arrivano con un pezzo magari fatto in casa, è tutto molto “fai da te”. A volte funziona, ma difficilmente dura. Per noi, parlo di me o di artisti come ad esempio Venditti, De Gregori, Renato Zero, è stato differente, siamo nati in un periodo in cui i discografici seguivano gli artisti.
 
Quanto conta per lei la dimensione del live,del contatto diretto con il pubblico?
Conta quanto fare buoni dischi. Si cerca di fare buone canzoni per portarle bene sul palco.
 
STEFANO MILIONI

12 Novembre 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo