Catalogna, decine i feriti nel giorno del referendum

Sarebbero 91, secondo  i servizi d’emergenza locali, i feriti tra gli indipendentisti negli scontri con la polizia nazionale nel giorno del contestato referendum per l’indipendenza. Almeno 11 invece gli agenti feriti. La Generalitat catalana, invece,  ha sostenuto che sarebbero almeno 337. Secondo i servizi di emergenza i 337 cui si riferiva la Generalitat sono in totale tute le persone che sono andate al pronto soccorso per farsi visitare. Dei 91 una persona è grave, centrata ad un occhio da una pallottola di gomma sparata dalla polizia. 
Barcellona. La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web per consentire il voto elettronico a distanza al referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid. Lo riferisce il quotidiano di Barcellona, La Vanguardia. Ieri i giudici catalani avevano bloccato altri siti e app organizzate dal governo indipendentista della regione sempre per poter votare.  
Madrid. Il ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido, ha accusato il presidente indipendentista della Generalitat (regione autonoma) catalana di essere “l’unico responsabile” di quanto sta accadendo in Catalogna e “non può pretendere di scaricare la colpa” sul governo spagnolo come ha tentato di fare. Secondo Zoido, Puigdemont si “qualifica da solo” quando parla “di repressione folle” da parte di uno Stato “codardo”, riferendosi agli agenti spagnoli che, ha ricordato il ministro, stanno facendo rispettare gli ordini della magistratura dopo che la polizia locale, i Mossos d’Esquadra si sono rifiutati di intervenire per bloccare il referendum illegale sulla secessione della Catalogna da Madrid.   In precedenza Zoido, in un messaggio su Twitter, ha scritto che la polizia nazionale sta sequestrando le urne nei seggi in Catalogna “per compiere il mandato giudiziale e difendere la legalità di fronte a un referendum sospeso dal Tribunale Costituzionale”.