La destra, la sinistra e quello che manca
I dati Istat attestano drammaticamente l’aumento di italiani che vivono in stato di povertà ed evidenziano il fallimento delle storiche correnti di pensiero su cui è stata costruita la realtà socio-economica. Le correnti politiche attuali dimostrano di aver fallito, in quanto distanti dal soggetto a cui devono essere rivolte.
La sinistra, che avrebbe dovuto porsi al servizio del più debole, sembra comportarsi esattamente come la destra, a favore dei più ricchi. Dall’altra parte le teorie del liberismo non hanno trovato reale applicazione, e anch’esse sono state travisate a tal punto da condurre ad un’economia selvaggia che ha reso i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. I filosofi che hanno teorizzato il liberismo intendevano porre in risalto il valore della libera iniziativa, non il selvaggio operare nella vita economica a danno di altri.
Si è, in sostanza, evidenziato il divario abissale tra teoria e pratica. Cosa è mancato? E’ mancata l’onestà intellettuale , certo, ma anche gli uomini di buona volontà che sapessero operare la giusta mediazione tra teoria e prassi, salvaguardando il valore dell’essere umano, i suoi diritti umani fondamentali, i bisogni di ognuno. Il terzo millennio, se vuole salvaguardare la sopravvivenza dell’intero universo, non può che proporsi la salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente.
L’impoverimento progressivo non preserva nessuno, neanche le classi più agiate. La povertà può essere combattuta solo con l’attuazione di una “politica umanitaria”. Non vi è impegno economico che possa essere vincente se non è fondato sull’inclusione e sull’amore, sulla giustizia e sul riscatto del piano spirituale e morale dell’esistenza.
BIAGIO MAIMONE
Comunicatore sociale, politico ed economico
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