Concorso da vice ispettori la revisione finisce nel nulla

ROMA Tanto rumore per nulla. Il concorso nazionale per 1.400 vice ispettori di polizia (poi allargato a 1.875), atteso da 20 anni, chiude le porte alle centinaia di candidati che si erano sentiti ingiustamente respinti alle prove scritte, a discapito di altri agenti, promossi nonostante molti temi fossero palesemente insufficienti.
Una vicenda per la quale a marzo il capo della polizia Franco Gabrielli si espresse così: «Non possiamo essere credibili nel momento in cui andiamo a far rispettare la legge e non siamo noi i primi a rispettarla». Per evitare di annullare il concorso fu istituita una commissione, che iniziò a ricorreggere i temi respinti: su 600, almeno tre quarti erano meritevoli di promozione. Forte di questo dato, la commissione nelle scorse settimane, aveva dichiarato che la prima commissione d’esame, presieduta dal prefetto in pensione Rosini, avrebbe dovuto rivedere i temi. Ma quest’ultima si è rifiutata, non essendoci alcun obbligo di legge. E così gli agenti che hanno avuto conferma che i loro temi erano meritevoli, oltre al danno si sono sentiti beffati. «Ci aspettiamo un intervento da parte del capo della polizia», ha commentato il segretario nazionale del Sap, Gianni Tonelli.
PAOLO CHIRIATTI