Alitalia col fiato sospeso ma nessuna nazionalizzazione
ROMA «Non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione di Alitalia». Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ribadisce quanto già affermato dai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Carlo Calenda e Giuliano Poletti. Il premier non nasconde la preoccupazione per la compagnia aerea e assicura l’impegno del Governo a difendere i lavoratori, i cittadini, i contribuenti e gli utenti ma anche a non disperdere risorse e asset della compagnia, che dovrà essere in grado di stare sul mercato e competere con altre compagnie. La strada è ora quella indicata dai vertici dell’azienda dell’amministrazione straordinaria: Calenda ha confermato la possibilità di un prestito ponte di 3-400 milioni per assicurare i sei mesi di gestione commissariale e garantire la continuità dell’operatività. Il governo sta discutendo con Bruxelles. All’orizzonte la vendita ad un’altra compagnia. I sindacati chiedono di riaprire la trattativa e fare di tutto per salvaguardare i posti di lavoro: Poletti ha confermato che la situazione è difficile e che a rischio sono 20mila posti di lavoro.
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