Eternit bis, il Pg presenta ricorso

TORINO Il destino del processo Eternit bis, per la morte di oltre 200 vittime a causa dell’esposizione all’amianto è nelle mani della Cassazione. La Procura e la Procura Generale di Torino hanno impugnato davanti alla Suprema Corte la sentenza del gup Federica Bompieri che nel novembre scorso derubricò l’accusa per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny da omicidio volontario a omicidio colposo.
Secondo il ricorso firmato dal pm Gianfranco Colace e dal sostituto procuratore generale Carlo Pellicano, l’imputazione  deve rimanere quella di omicidio volontario con dolo eventuale. Le procure contestano anche la divisione del processo in quattro tronconi, con il trasferimento degli atti a Napoli, Reggio Emilia e Vercelli per competenza territoriale.
«Dopo avere esaminato gli atti mi sono convinto della fondatezza dell’accusa di omicidio volontario», ha affermato il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, che ha firmato in prima persona il ricorso in Cassazione. Il magistrato è convinto che il vertice della multinazionale svizzera fosse «consapevole di cosa stava succedendo», e ha aggiunto che l’inchiesta ha fatto emergere «l’opera di disinformazione, durata decenni, ai danni della cittadinanza e degli organi di controllo».
In una nota l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto ha espresso «soddisfazione» per l’iniziativa delle due procure. «La decisione – osserva Bonanni – recepisce e accoglie le sollecitazioni avanzate dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Saremo in prima linea in Cassazione affinché sia ristabilito il diritto delle vittime ad ottenere giustizia. L’Osservatorio sarà parte civile nel processo».
REBECCA ANVERSA