Eternit bis
8:07 pm, 27 Ottobre 16 calendario

Il processo bis Eternit rischia subito lo stop

Di: Redazione Metronews
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TORINO Il processo Eternit bis rischia un nuovo stop. Giovedì mattina è ripresa l’udienza preliminare che vede il magnate svizzero Stephan Schmidheiny accusato di omicidio doloso per la morte di 258 persone esposte alle fibra di amianto, ex operai degli stabilimenti Eternit di Casale e residenti. Si è tratta della prima udienza dopo il verdetto, dello scorso luglio, con cui la Corte Costituzionale ha escluso il rischio «ne bis in idem», cioè il divieto di essere processati due volute per lo stesso fatto, in relazione alla contestazione della morte di alcune persone i cui nomi comparivano già nel primo procedimento per disastro colposo e che si era concluso con l’assoluzione del magnate svizzero per prescrizione.
“C’è già stata prescrizione”
«Non ci sono le condizioni di procedibilità – ha spiegato Astolfo Di Amato, avvocato difensore di Schmidheiny – perché c’è già stato, su questa vicenda, un processo per disastro ambientale, terminato con una sentenza di prescrizione. Non c’è spazio dunque per trattare i singoli casi di omicidio, che nel vecchio procedimento erano già stati presi in esame come una conseguenza del reato». La difesa, comunque, chiederà che, eventualmente, non si proceda più per omicidio volontario, ma per omicidio colposo.
Famiglie si appellano al governo
«La giurisprudenza dice che quando c’è un’accusa per strage i singoli omicidi sono assorbiti dal reato di strage. Quindi, riguardo ai residenti, se il primo processo ha riguardato un massacro, adesso gli omicidi non possono più essere presi in considerazione», ha sottolineato Di Amato. All’udienza erano presenti alcuni familiari delle vittime. E da Bruno Pesce, dell’Associazione famigliari vittime amianto, è giunto un appello al Governo a costituirsi parte civile nel processo. L’udienza è stata rinviata al 4 novembre, quando il gup si pronuncerà sulla procedibilità o meno del processo.
REBECCA ANVERSA

27 Ottobre 2016
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