Fisco
9:05 pm, 16 Ottobre 16 calendario

Cartelle da pagare ma senza sanzioni

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Equitalia era simbolo di approccio vessatorio. La chiudiamo come detto un anno fa. Pagare meno, pagare tutti», è quanto scrive Matteo Renzi su Twitter. Infatti con la nuova Legge di Bilancio l’Agenzia della riscossione scomparirà e sarà sostituita da un nuovo soggetto. Per le cartelle di pagamento in essere è prevista una sanatoria: saranno dovuti imposte e interessi ma non le sanzioni per il pagamento ritardato. Nel frattempo dal 7 novembre quando si è in ritardo nei tempi di pagamento, invece di arrivare subito la sanzione arriverà un sms. La rottamazione di Equitalia è prevista da un decreto fiscale e in questo modo il governo punta anche a recuperare 4 miliardi. L’idea perseguita dal Governo è quella di un patto di reciproca fiducia tra il Fisco e il contribuente. Ci sarà una riforma della riscossione che terrà conto delle raccomandazioni contenute nei rapporti dell’Ocse e del Fmi sull’amministrazione fiscale italiana. La relazione sostiene che per un fisco trasparente, equo e orientato alla crescita è necessario ripensare la strategia di contrasto all’evasione mediante interventi radicali volti a innovare profondamente il modello relazionale tra amministrazione e cittadini, promuovendo un approccio cooperativo, stimolando un maggiore adempimento spontaneo degli obblighi fiscali. Per perseguire questo obiettivo, risulta strategico il miglioramento dei servizi resi ai contribuenti e l’incrocio delle banche dati. 
I sindacati da parte loro ricordano che «Occorre ed occorrerà sempre un soggetto che riscuota i tributi».
L’evasione ci costa 88 miliardi all’anno
Ammontano a 88,1 miliardi l’anno, oltre tre volte l’entità della manovra (27 miliardi) varata dal governo, le entrate sottratte al bilancio pubblico nella media del periodo 2010-2014. È la stima complessiva del gap Irpef da lavoro autonomo e da impresa, Ires, Iva e Irap, contenuta nella Relazione sull’evasione fiscale e sull’economia sommersa predisposta dalla Commissione istituita dal ministro dell’Economia. Di questi, 12,4 sono ascrivibili alla componente dovuta ad omessi versamenti ed errori. Il completo occultamento delle base imponibile e/o dell’imposta ammonta a 75,7 miliardi di euro. Metà circa riguarda l’Iva, l’imposta più evasa.
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16 Ottobre 2016
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