RICCARDO SCAMARCIO
3:10 pm, 4 Ottobre 16 calendario

Scamarcio: Caso Orlandi? Vale la pena interrogarsi

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Era il 22 giugno 1983 quando la 15enne Emanuela Orlandi sparì per sempre nel centro di Roma. Il caso è chiuso, dicono i tribunali. Il caso si riapre dice Roberto Faenza, appassionato narratore di una storia che da oltre 30 anni aspetta di essere davvero raccontata sino alla fine. Tenta di farlo ne “La verità sta in cielo” (parafrasi di ciò che il Papa ha detto un giorno al fratello di Emanuela: “Lei è in cielo”) da domani in sala con Maya Sansa, Greta Scarano, Riccardo Scamarcio boss della Banda della Magliana e la giovane Adriana Serrapica nel ruolo di Emanuela, un film che lega quel passato all’oggi.
In che modo secondo Scamarcio?
Non solo ricostruendo il passato ma anche ponendo interrogativi su chi oggi sa ma non vuol parlare. La ragione per cui vale la pena raccontare ancora questa storia sta proprio in un certo modo di fare andare avanti le cose che in Italia esiste ieri come oggi.
E chi è il suo Enrico De Pedis?
Un uomo che non beve, non fuma, non si droga , perché è uno stratega, vuol restare lucido e tratta con tutti, dai servizi segreti agli alti prelati.
Perché questa storia è così importante?
Da lì è arrivata Mafia Capitale, dai criminali che avevano rapporti con politici. Sarei felice che venisse capito che per tanti anni un’organizzazione eversiva ha avuto potere immenso e vorrei che i giornalisti avessero più coraggio nel cercare. Il film porta esempi di giornalisti coraggiosi.
Ma lei che idea si è fatto del caso Orlandi?
Che sia stato creato per distrarre l’opinione pubblica dai fatti che accadevano allora, dal caso Calvi in poi.
 
SILVIA DI PAOLA
 

4 Ottobre 2016
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