Ponte sullo Stretto
8:31 pm, 27 Settembre 16 calendario

Renzi rilancia la sfida del Ponte sullo Stretto

Di: Redazione Metronews
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ROMA Renzi rilancia il Ponte sullo Stretto. «Una grande sfida» per «avere una Sicilia più vicina e raggiungibile e per togliere la Calabria dal suo isolamento». Il premier, all’assemblea per i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo, si dice pronto a «completare il grande progetto di quella che Delrio chiama la Napoli-Palermo». Il Ponte può creare «centomila posti», assicura Renzi. «Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni – dice rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del Gruppo – noi ci siamo». E Pietro Salini replica: «Il ponte potrebbe essere pronto in sei anni se si potesse iniziare domattina».
Opera costosa e inutile
Ma la sola ipotesi che torni in campo un progetto considerato morto e sepolto, provoca la dura reazione degli ambientalisti (il Wwf la boccia come «idea sconsiderata») e degli oppositori di Renzi che parlano di «spot elettorale e depistaggio». «Un’opera costosissima, inutile e in piena zona sismica», chiosa Beppe Grillo. Mentre il presidente Anac, Cantone, ricorda il «fondato rischio di infiltrazioni mafiose e tangenti».
Storia di un progetto infinito
Il primo progetto, preliminare per un Ponte sullo Stretto di Messina risale al 1992, ma è nel 2002, con il terzo governo Berlusconi, che il progetto parte e arriviamo al 2005 quando la Impregilo vince la gara come general contractor. Nel 2006, con il centrosinistra il progetto torna nel cassetto. Nel 2008, il ministro Matteoli annunciò il sì al Ponte nonostante l’approvazione in Parlamento di una risoluzione contraria. Nel 2012 Monti decise di prorogare, per 2 anni, i termini per l’ok al progetto definitivo «per verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità». Eurolink, general contractor di cui è capofila Impregilo, decise di recedere. Il governo Monti mise in Stabilità 300 milioni per le penali. Nel 2013 la società Stretto di Messina, costituita nel 1981 e controllata da Anas, fu messa in liquidazione. Nel 2015 il ministro dell’Interno Alfano annunciò: «Si riparte», ma il collega ai Trasporti Delrio replicò: «Abbiamo altre priorità». Sulla stessa linea si era espresso anche il nuovo amministratore delegato di Anas, Armani.
STEFANIA DIVERTITO

27 Settembre 2016
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