Turchia/Israele
4:15 pm, 31 Agosto 16 calendario

Erdogan si riconcilia con Israele

Di: Redazione Metronews
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ANKARA Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha firmato la legge che ratifica l’accordo per la normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo riferiscono i media filogovernativi turchi dopo che il 20 agosto l’accordo è stato approvato dal Parlamento di Ankara. 
A fine giugno Turchia e Israele si sono accordati per la normalizzazione delle relazioni interrotte dal 2010 dopo il blitz delle forze israeliane sulla nave turca Mavi Marmara, che faceva parte della Freedom Flotilla diretta verso la Striscia di Gaza. Nell’assalto sono morti 10 cittadini turchi.
L’intesa prevede il reinsediamento dei rispettivi ambasciatori e, tra l’altro, indennizzi da parte di Israele per 20 milioni di dollari per le vittime del blitz sulla Mavi Marmara. Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, resta il blocco marittimo israeliano ma la Turchia potrà realizzare  infrastrutture e da luglio è iniziato l’invio di aiuti umanitari attraverso il porto israeliano di Ashdod. 
Sul versante siriano invece  la Turchia “non accetta” la tregua con la milizia curda nel nord della Siria annunciata ieri dagli Usa. Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei Omer Celik.
Fonti della sicurezza citate dal quotidiano Hurriyet riferiscono che le affermazioni degli americani “non hanno nulla a che vedere con la realta’”. L’esercito turco, aggiungono, “non siederà mai allo stesso tavolo con il braccio siriano di una organizzazione terroristica. La nostra posizione è chiara: le milizie curdo-siriane PYD/YPG devono ritirarsi a est dell’Eufrate”.
Il ministro turco per gli Affari Europei, Omer Celik, ha poi definito “razzismo culturale”, le parole del commissario Ue, Guenther Oettinger, che ha affermato ieri essere “improbabile” che la Turchia diventi membro dell’Ue, durante la presidenza di Recep Tayyip Erdogan.
Secondo Oettinger, l’ingresso della Turchia “non sarà possibile per il prossimo decennio”, un tema destinato a essere discusso “quando Erdogan non sarà più al potere”.
Ai microfoni dell’agenzia di stato Anadolu, Celik ha anche risposto all’Alta rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, colpevole di essersi detta preoccupata e  aver chiesto una reazione più “calma” alla Turchia, in seguito al colpo di stato fallito lo scorso 15 luglio. «E’ chiaro che non stanno dalla nostra parte, se ci chiedono di reagire in maniera pacata con chi ci ha puntato la pistola alla testa». 
METRO
 

31 Agosto 2016
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